giovedì 25 giugno 2015

Nasce il primo progetto italiano di microcredito per donne vittime di violenza

A Perugia nasce il primo progetto italiano di microcredito per donne vittime di violenza




Nasce il primo progetto italiano di microcredito per donne vittime di violenza

L'Associazione Margot Project, impegnata sul campo contro la violenza di genere, lancia il primo prestito d'onore alle donne vittime di maltrattamenti. La raccolta fondi, a partire dal 1 luglio, vedrà la straordinaria partecipazione di "Dance Music Festival"



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È tra i principali ostacoli per chi voglia liberarsi dal proprio carnefice; l’impossibilità all’autosufficienza economica, spesso, troppo spesso, retaggio di un rapporto impari che si avvale del potere di dominio maschile sulla donna, nega, di fatto, una concreta consapevolezza a chi da quel tunnel voglia  uscirne. Coloro che trovano la forza per denunciare, spesso dopo una dolorosa e procrastinata  presa di coscienza, si scontrano con le devastanti conseguenze di un rapporto di potere che ha tolto, alle  vittima, l’autonomia della propria vita.
Sono storie raccontate tutti i giorni, dietro i rumori e i silenzi della solitudine. Perché di solitudine si tratta. Di strade bruciate, possibilità negate, che il carnefice attua nei confronti della “preda” affinchè le venga tolta ogni possibile via di fuga.
E proprio da queste storie bisogna ripartire per rispondere, in maniera puntuale e concreta alla violenza di genere; l’Associazione Margot Project, impegnata sul campo contro ogni tipo di discriminazione e abusi, ha lanciato stamane, in conferenza stampa, il primo esempio in Italia di microcredito per donne che hanno subito maltrattamenti; un prestito d’onore che consentirà di poter ricostruire un cammino di autonomia e di fiducia. Non solo un prestito economico da cui ripartire, ma un simbolo di vicinanza per tutte le donne, un incoraggiamento alla rinascita ed alla progettualità della propria libertà.
Le modalità di concessione del prestito avverrà attraverso due fondamentali passaggi: la denuncia da parte della vittima, ed un percorso psicologico coadiuvato dai due volontari dell’Associazione: l’avvocato Emanuele Florindi e la dott. Lucia Magionami. Un aiuto indispensabile dopo la prima, delicata, fase di denuncia; le lentezze del sistema giudiziario, unite alla fragilità emotiva di chi ha subito ed a problematiche legate all’aspetto  economico, inducono spesso la donna a tornare sui propri passi. Da qui la necessaria consapevolezza di dover attaccare il problema su più fronti seguendo passo per passo l’escalation difficile, ma possibile, verso la liberazione da un rapporto conflittuale, distruttivo, malato.  
Il prestito d’onore, che partirà con una raccolta fondi a partire dal 1 luglio, vedrà la straordinaria partecipazione di “Dance Music Festival” che, per questa seconda edizione, affiancherà l’Associazione Margot; fino al 4 luglio, sarà infatti possibile partecipare alle cene di apertura alla serata musicale (gratuita) che, con un costo di 15 euro, permetterà la costruzione dei primi tasselli del progetto: i soldi raccolti andranno a costituire il primo microcredito per donne vittime di violenza.
Musica e solidarietà La pista di pattinaggio al Borgonuovo sarà la cornice di un evento estivo che ripercorrerà la mitica storia della dance con i dj italiani che hanno fatto da apripista al magico mondo delle discoteche a partire dagli anni 70. L’apertura del Festival sarà dunque affidata a Dj Mozart, storico resident della Baia degli Angeli a Gabicce Mare, punto di riferimento dell’universo underground che in quei anni stava imponendo nuovi stili e  nuovi parametri culturali. Giovedì 2 luglio Dj Pery e Dj Meo saliranno in consolle per far rivivere le nostalgiche atmosfere che si respiravano al Melody Mecca, per decenni tempio indiscusso del genere afro. Venerdì 3 luglio, l’istrionico dj e mattatore del mitico Bandiera Gialla di Rimini, Enzo Ferranini in arte Persueder, farà ballare, ridere e divertire. La chiusa del festival vedrà invece la partecipazione del dj Antonio Lusi (organizzatore dell’evento insieme a sua moglie Monica Capuzzo). È stato lui ad aver animato le folli notti perugini del Quazar durante gli intramontabili anni 80.

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Le parole hanno un valore

Oggi aprendo la bacheca di facebook ho trovato questo post che inserirò di seguito. Grazie Federica Rovai con le tue parole ci dici che percorriamo la "via giusta".


Circa una settimana fa' mi sono ritrovata nella splendida ' Sala Goldoniana ' dell' Universita' per Stranieri di Perugia.In questa splendida cornice si parlava di ' violenza di genere', al dibattito sono intervenute le Istituzioni, la presidente dell' Associazione ' Margot ' Vanna Ugolini, la psicologa Lucia Magionami e tante illustri persone.Mi sono seduta in seconda fila e vi assicuro che sono state tante le emozioni che ho provato e vorrei nel mio piccolo raccontarvele.Iniziamo dalle storie, le donne che raccontano la violenza subita, le storie di ' Margot' che in due anni di lavoro ne ha raccolte tante, storie dove il confine traccia linee di ombra indefinite, la violenza psicologica e fisica scava la vittima ecco perche' e' necessario prevenire e farlo in modo culturale partendo dalla societa'.Ogni donna vittima di violenza puo' rinascere, ma il progetto che Vanna Ugolini ribatte con veemenza e ' un progetto ' ad personam', ogni donna deve ritrovarsi in qualche modo, ripartire da se' stessa dalle sue capacita' come individuo, dal suo valore, ma tutto questo e' un percorso individuale che grazie all'aiuto di operatori la donna puo' riuscirci.Mi colpisce la storia di Federica, vittima di violenza da parte del suo ex fidanzato, che alla fine si trasforma in uno stalker.....quello che mi colpisce e' la domanda che si pone Federica e cioe' : perche' io mi devo nascondere da chi gira per strada indisturbato ?....da chi mi devo nascondere ? qui entrano in gioco le Istituzioni, le leggi sullo stalking, le denuncie protette, l' ammonimento.Ma la cosa piu' interessante a mio avviso e' quella che le Istituzioni, gli organi di polizia, lo Stato ha compreso che tra la legge e la violenza, grazie alla collaborazione con gli operatori e ' Margot ' ne e' l'esempio nonche' la testimonianza ...le cose stanno cambiando.Adesso quando una donna sporge denuncia, sappiamo che nella maggior parte dei casi e' sempre un ex marito, compagno, fidanzato, quando una donna si reca dagli organi di polizia c'e' una certa attenzione nei suoi confronti, si tiene conto del suo profilo psicologico, si cerca di metterla in una condizione di protezione.La sofferenza da elaborare,una donna vittima di violenza deve avere da una parte una tutela giuridica e da una parte una tutela psicologica ed anche sociologica.....molto spesso le donne vittima di violenza si sentono in colpa, pensano che sono loro a provocare il partner violento, ma la violenza non ha colpe, il violento sceglie di essere violento e fino alla fine vuole il potere sulla vittima, fino alla fine questi uomini non vogliono perdere ! Un uomo violento puo' cambiare, ma non da solo e senza che la vittima lo assecondi.Un violento, un maltrattante puo' scegliere di fare un percorso di recupero su se stesso grazie agli operatori. Margot Net e' un centro per il recupero di uomini maltrattanti .Mi piace puntualizzare che la violenza e' una questione culturale che riguarda la Famiglia, la Scuola e la Societa'.La violenza e' ' trasversale' significa che colpisce tutti indistintamente e non ha colore, etnia, nazionalita', ceto sociale.Quando il Questore di Perugia e' intervenuto mi e' piaciuto come davvero le Istituzioni insieme anche all' intervento del Procuratore si stiano sensibilizzando e muovendo verso nuove prospettive e dove anche lo Stato interviene a livello legislativo.La presa di coscienza delle donne, la consapevolezza che un amore violento non e' amore e che se ne puo' uscire prima che sia troppo tardi, deve essere un messaggio per Tutti.Quello che mi piacerebbe e' poter dare alle donne gli strumenti per poter uscire dalla gabbia che si sono fatte, imparare che si puo' tornare a volare, libere di essere Donne, vivere un rapporto amoroso con dignita' e rispetto prima per noi stesse e poi per il nostro compagno, marito.Le storie che ' Margot' ha raccolto hanno l' odore acre del sangue, e non solo un uomo che ha sparato 11 colpi di pistola alla sua ex compagna, attribuisce la sua condotta al destino, alla sua rabbia, al suo impulso di infierire fino alla fine su una Lei che lo aveva respinto.....molto spesso questi uomini non sono capaci di comprendere quello che hanno fatto, e la cosa piu' raccapricciante che sceglieranno un altra vittima da sacrificare.Un violento se ne frega delle regole, un violento e' un uomo molto spesso brillante e carismatico nella societa', ma spenti i riflettori la sua ombra prende piega e gli serve una vittima dove scaricare le sue frustrazioni, i suoi fallimenti.Le donne dovrebbero essere piu' solidali tra loro, invece in una societa' fallocratica e maschilista ci portiamo ancora dietro retaggi culturali, noi donne pensiamo sempre che con il nostro amore ed il nostro spirito da crocerossina con noi lui cambiera'.....ma sappiamo che un violento non cambia finche' non decide di essere aiutato.La storia di Anna che parla a sua figlia vittima di violenza, vittime nell' ombra dove l' ombra alla fine le uccide.....Anna ha perso sua figlia e scrive a sua figlia quando ormai e' tardi ma le sue parole devono servire a tutte noi, Anna scrive : ' bambina mia non farti mai mancare di rispetto, la violenza non ha niente a che fare con l' Amore....non ti credevano ...non hanno creduto a me ....non ci hanno mai creduto ? ma il sangue c 'e stato, l immagine del sangue mi ha fatto dire basta con tuo padre, ma tu bambina mia non ce l hai fatta.La figlia di Anna e' stata uccisa dal suo carnefice, dall uomo che amava, Anna che ha subito violenza dal marito ne e' uscita....ma il prezzo che sta' pagando e' di non poter piu' abbracciare sua figlia !!!! # Ginger

Prestito d’onore alle vittime di violenza di genere: parte la raccolta fondi


Parte la campagna di raccolta fondi per costituire un fondo per il microcredito da concedere alle vittime di violenza di genere che decidono di rompere il rapporto violento che stanno vivendo e di ricominciare.

Lo propone l’associazione Margot, che si occupa di violenza di genere.  La campagna comincia oggi, 25 giugno 2015, grazie all’appoggio del Perugia Music Dance festival, organizzato da Antonio Lusi e Monica Capuzzo, che permetterà all’associazione di avere uno spazio dentro il festival e devolverà il ricavato della cena del 1 luglio all’associazione. Un sostegno per dare un appoggio concreto alle vittime di violenza di genere, la prima iniziativa di questo genere in Italia.

In cosa consiste e che significato ha il prestito d’onore?

Anche quando arriva a prendere la decisione di rompere il legame violento, la vittima di violenza si trova davanti molti altri ostacoli.

Spesso il nuovo inizio non è difficile e problematico solo dal punto di vista psicologico e di riorganizzazione della propria vita, ma anche da quello economico. Anzi, la mancanza di una indipendenza economica è uno dei deterrenti principali che concorre alla decisione della vittima di violenza di non rompere con la situazione che si trova a vivere.

In molti casi, poi, non sono necessarie cifre consistenti per dare il via a un cambiamento. La vittima può avere bisogno di denaro anche in via temporanea, in attesa di trovare un lavoro oppure per far fronte alle spese della ripartenza (caparra per l’affitto di una nuova abitazione, oppure spese legali per il divorzio o lo scioglimento di un rapporto di lavoro che si aveva con l’altro partner e così via). In questi casi, sulla base di un regolamento stilato in precedenza, l’associazione Margot intende costituire il fondo per il prestito d’onore che avrebbe oltre che il valore di un sostegno economico anche quello di un sostegno psicologico e di self confidence nei confronti della vittima di genere.

“Subordiniamo la concessione del prestito al fatto che la vittima di violenza di genere abbia denunciato il partner violento e sostenga un percorso psicologico – spiega la presidente dell’associazione Libertas Margot, Vanna Ugolini – Inoltre concederemo il prestito sulla base di un progetto di ripartenza della vittima di genere. Il prestito non sarà dunque solo un contributo meramente economico. La vittima che vuole rinascere saprà di non essere sola, potrà cominciare a gestire la sua vita, se il partner, come spesso succede non glielo aveva permesso in precedenza, acquisterà fiducia in se stessa e nelle sue possibilità. Le forze dell’ordine ci segnalano che, dopo la denuncia, sono molte le donne che tornano sui loro passi, in parte anche per problemi economici. Margot vuole sostenerle concretamente.

Con il lavoro di prevenzione con gli autori di maltrattamenti e nelle scuole, i servizi alle vittime di violenza di genere e, ora il prestito d’onore, Margot vuole consolidarsi come associazione che lavora concretamente e con competenza per le vittime di violenza di genere e contro la violenza”.

La concessione del prestito sarà subordinata a una verifica della situazione delle vittima di violenza che deve aver fatto denuncia e aver cominciato un percorso di sostegno psicologico. Inoltre il prestito non andrà a coprire una situazione di indigenza ma a sostenere una progettualità di rinascita.

 

L’associazione metterà in atto una serie di iniziative per andare a costituire il fondo con una cifra iniziale di 1500 euro e metterà in atto interventi per l’alimentazione del fondo stesso con iniziative trasparenti che saranno costantemente rese pubbliche sul sito dell’associazione www.margotproject.org. E’ prevista la restituzione del prestito da parte della vittima che ne ha beneficiato in tempi che verranno stabiliti volta per volta a seconda delle situazioni.

In Umbria il primo centro di ascolto per uomini violenti, il progetto dell’Associazione Margot
PerugiaToday ne ha parlato con Vanna Ugolini, Presidente dell'Associazione Margot e la psicologa Lucia Magionami che spiegano: "Essere una persona violenta è una scelta, si può scegliere di non esserlo"

Nella foto Lucia Magionami, Monica Capuzzo, Massimo Pici e Vanna Ugolini

Oppressione, paura, sopraffazione, umiliazione, dolore. È la genesi della violenza, un calvario destinato a perpetuarsi fino alla morte; psicologica, fisica, umana. Chi ne resta vittima, è costretta ad affrontare un calvario, a volte personale, vissuto nei silenzi e nella vergogna, nell’angoscia di non sapere che strada intraprendere per potersi liberare. Spesso, troppo spesso, nel mirino dei maltrattamenti, viene colpita la donna nella sua integrità e nel suo valore umano, che, senza gettare inutili allarmismi, riempie i trafiletti di cronaca ogni giorno come un dato ormai certo.

Arginare il problema della violenza è solo la punta dell’iceberg di un quadro sociale complesso e stratificato, forse mancante di una solida educazione sulla parità di genere e la dignità umana che andrebbe creato non solo a partire dalla famiglia, ma da tutti quei contesti scolastici ed educativi in cui la persona vi si inserisce fin da piccola. Un’acquisizione che possa accrescere nel tempo, che si faccia portavoce di una Cultura alla parità ed al rispetto umano.

Ma se la complessità della violenza non viene spezzata a partire non solo dalla tutela di chi si subisce, ma dal recupero di chi infligge, la catena dei maltrattamenti si alimenterà con nuove vittime, procrastinando il problema.

Ed è proprio per questo che in Umbria, a febbraio del 2015, nasce il primo Centro di Ascolto per autori di maltrattamenti in Umbria, grazie all’Associazione Margot, impegnata sul campo contro la violenza di genere.

Margot Net è un servizio gestito dalla  psicologa Lucia Magionami e dall’avvocato Emanuele Florindi, e rivolto agli uomini che vogliono mettersi in gioco e cambiare il loro comportamento violento nei confronti della partner e dei figli, uno strumento di aiuto che possa contribuire all’educazione ed alla risoluzione non violenta dei conflitti interpersonali.

L’Associazione Margot, fondata nel 2013 con sede presso la Libertas Perugia, nasce dalla volontà di trovare risposte concrete contro la  violenza e la discriminazione, avvalendosi di professionisti del settore che mettano a disposizione le loro competenze al fine di creare una rete ed una sinergia di lavoro che aiuti vittima e carnefice.

Fra i tanti impegni dell’Associazione, oltre a Margot Net, anche un progetto con le scuole medie e Superiori di Perugia grazie alla collaborazione con la prof. Antonella Piccotti dell’Istituto Ipsia. Un progetto, fatto di incontri, colloqui, eventi, che mira a combattere il dramma del bullismo tra i giovani ma anche a sensibilizzare alla parità di genere. Un confronto che deve iniziare proprio da loro, futuri uomini e future donne che potranno costruire la Cultura del rispetto solo a partire dagli strumenti che la scuola, la famiglia e la società saranno in grado di garantire.

Voi siete il primo centro di ascolto in Umbria per autori di maltrattamenti, che tipo di aiuto vi chiedono?

“Il centro è ora rivolto soprattutto agli uomini, ma noi vorremmo rivolgerci a chiunque, senza distinzione di genere. La violenza è di tanti tipi, e non riguarda solo uomo/donna. Attualmente in Umbria chi commetteva maltrattamenti ma voleva uscire da questo tunnel infernale, non sapeva a chi rivolgersi prima dell’apertura del nostro sportello di ascolto, un cammino iniziato a febbraio 2015. Spesso si rivolgono a noi persone che hanno assistito ad episodi di violenza, e che, sul modello di quanto appreso, divengono spesso autori stessi di maltrattamenti. Gli uomini che ci contattano, non arrivano mai ad una iniziale richiesta esplicita di aiuto; ciò che emerge è soprattutto malessere perché è difficile ammettere e riconoscere di essere violenti. Quello che noi facciamo, dal punto di vista psicologico e giuridico è dividere la persona dal comportamento, attraverso colloqui ed incontri”.

Sono persone che si rivolgono a voi in maniera spontanea?

“Per ora spontanee, ma spesso  consigliate dalla partner; importantissimo  il ruolo della donna  che aiuta l’autore del maltrattamento a capire il suo problema ed anche che può affrontarlo”.

Come vengono aiutate le donne vittime di maltrattamenti nella vostra Associazione?

“Le donne hanno un percorso molto diverso; per adesso le indirizziamo al servizio telefono donna, cercando di strutturare un percorso ad hoc dato che lavoriamo in sinergia: un lavoro di rete. Quando ci contattano gli autori di violenza, quello che cerchiamo di fare è incontrare la partner, che spesso si trova a vivere uno stato di inadeguatezza e paura, spesso non conoscendo gli strumenti adatti per potersi tutelare. Tutelare la vittima del maltrattamento, ma anche indirettamente, l’autore, favorisce ad entrambi la consapevolezza di alternative che non li metta con le spalle al muro. Aiutare a far capire alla persona violenta che ci sono modi per poter avviare un percorso di recupero, aiuta a non generare ulteriore frustrazione e impossibilità a reagire positivamente”.

Manca, secondo voi, una risposta concreta da parte delle Istituzioni per riabilitare uomini violenti?

“Si potrebbe fare molto più, a partire da un percorso di assistenza che non si chiuda in un arco temporale breve,  ma mirato. Noi siamo per ora un ‘Associazione di “emergenza”, focalizzata sulle vittime. Dal nostro punto di vista le vittime le aiuti soprattutto evitando che certi comportamenti si ripercuotano su di loro o si ripetano; la tutela semplicemente giurisdizionale ed istituzionale ha dei grossi limiti, che sono quelli del nostro ordinamento”.

Il Piano straordinario contro la violenza di genere, proposto dal Dipartimento delle Pari Opportunità, ha predisposto una consultazione di Associazioni e cittadini per spunti e riflessioni; in particolare l’Associazione Margot ha contribuito con due importanti riflessioni: l’inserimento lavorativo di una donna vittima di maltrattamenti, ed il recupero e reinserimento sociale degli uomini autori. Si sta muovendo qualcosa, in tal senso?

“La violenza economica è il deterrente che spesso inibisce la denuncia e la conseguente uscita dal tunnel della violenza. La prossima settimana lanceremo il prestito d’onore alle donne vittime di violenza, costituiremo un fondo attraverso feste ed eventi da poter destinare per permettere loro di ricominciare una vita autonoma.

La cosa fondamentale è anche la riabilitazione maschile; in media passano sette anni prima che una donna possa liberarsi dai maltrattamenti, e questo causa una distruzione psicologica devastante nella vittima ed una sorta di dipendenza dell’autore dalla violenza. Fondamentali sono i centri di ascolto in tal senso; secondo alcuni studi il 98% delle persone violente è “normale”, solo il 2% ha problemi psicologici. Dunque essere violenti è una scelta, e se lo è,  attraverso persone competenti che lo possano indirizzare verso un cambiamento nei comportamenti, si può arrivare a scegliere di non stare più dalla parte della violenza”.

Centro di Ascolto Margot Net: telefono 3711810710 www.margotproject.org

http://www.perugiatoday.it/cronaca/centro-ascolto-umbria-associazione-margot-intervista.html



giovedì 18 giugno 2015

Leonardo Magionami, ofrecerá conferencia en el Museo Regional



Un análisis del significado de lo escrito en objetos, pinturas, construcciones y elementos sagrados

Saraí RANGEL

MORELIA, MICH.- Éste martes 16 de junio, en el Museo Regional Michoacano, se contará con la presencia de Leonardo Magionami, académico e investigador en Paleografía, Codicología e Historia del libro manuscrito, quien ofrecerá una conferencia sobre el significado de lo escrito en los objetos, pinturas, construcciones y elementos considerados sagrados.

De acuerdo con el propio Magionami, el bombardeo de información no es algo característico del mundo actual, sino que desde hace muchos años se ha utilizado como una estrategia que se ha utilizado en diversas disciplinas como el arte, “una inscripción puede describirse como la impresión, grabado, registro o anotación de una información, pensamiento o palabra, sobre la base de madera, piedra papel o cualquier objeto que permita la representación plasmada, de aquello que se desea expresar”.

El doctor por la Universidad de Siena en Italia, quien ha impartido clase en el Máster Universitario Europeo en Gestión y Conservación de Bienes Naturales y ha colaborado en otras instituciones de su país, charlará con los asistentes al Museo Regional, ubicado en la calle Ignacio Allende 305 en el Centro Histórico de Morelia, a las 11 horas, con entrada libre.

http://diarioabc.mx/noticias/?p=9661





16 de Junio 2015 Museo Regional Michoacano conferencia ¨Escribir en lo sagrado¨presencia del Doctor Leonardo Magionami, Docente de Paleografía, Codicología e Historia del libro manuscrito en la Università degli studi di Siena.

Como parte de las actividades que oferta el Museo Regional Michoacano hacia el público en general, el próximo martes 16 de Junio del presente año, contará con la presencia del Doctor Leonardo Magionami, Docente de Paleografía, Codicología e Historia del libro manuscrito en la Università degli studi di Siena, quien impartirá la conferencia ¨Escribir en lo sagrado¨ .

Magionami quien es un reconocido investigador ha enseñado en el Máster Universitario Europeo en Gestión y Conservación de Bienes Culturales, colaborando a su vez con las Universidades de Venecia, Cassino, Salamanca, y Poitiers. Igualmente ha impartido cursos para el Máster en Estudios del Libro Antiguo así como en la formación de la figura del bibliotecario/manager para la gestión de las colecciones históricas. EL Doctor Imparte clases regularmente en los doctorados de investigación en ciencias bibliográficas e históricas y ha sido encargado de la didáctica en la Escuela de Restauración de Bienes de Papel, organizada por la provincia de Arezzo (Fondo Sociale Europeo), entre diversas actividades que realiza a lo largo y ancho del continente europeo, por tanto la presencia del investigador reviste de vital importancia respecto al tema planteado para este próximo martes 16, destacando que por segundo año consecutivo visita nuestro país, invitado en primera instancia por la Universidad Autónoma Metropolitana Campus Cuajimalpa, con la finalidad de impartir la clase de Historia del Arte, además de realizar una serie de conferencias en diversas partes de México, entre ellas la Ciudad de Morelia, y específicamente en el Museo Regional Michoacano.

En esta ocasión, y como ya se mencionó, Magionami abordará el tema de escribir en lo sagrado con la finalidad de analizar el significado de lo escrito en objetos, pinturas, construcciones y otros elementos, considerados como sagrados. Sobre el tema el investigador italiano ha mencionó, que el bombardeo de información no es algo de nuestros días, sino que desde hace muchos años es una estrategia muy socorrida en disciplinas como el arte, al respecto señaló que una inscripción puede describirse como la impresión, grabado, registro o anotación de una información, pensamiento o palabra, sobre la base de madera, piedra papel o cualquier objeto que permita la representación plasmada, de aquello que se desea expresar.

La escritura agregó, es el medio a través del cual se pueden representar las palabras, pensamientos e ideas, producidas por el ser humano, es un medio de comunicación y expresión que le permite al hombre fijar aquello que siente y piensa, producto de sus potencialidades y desenvolvimiento continuo. En el arte dijo,  se aprecia la sensibilidad del hombre y su capacidad de manifestación y expresión desde la profundidad intima de su ser y de su espíritu. Ello hace que se imprima a la obra un sentido único y original donde van inmersos sentimientos y emociones que permiten la representación de lo germinado producto del afecto, sentimiento y el amor, con el que se construye la obra. Expresó además que, en la edad moderna la epigrafía, sigue teniendo una aplicación habitual y resaltante. Con el renacimiento aclaró, se retomaron los elementos de la cultura clásica, rescatando escritos clásicos, documentos, inscripciones, objetos encontrados en fosas antiguas y monumentos. En la edad moderna se elaboraron inscripciones de todo tipo, de acuerdo a los patrones clásicos, principalmente en latín y en dialectos locales. Dichas inscripciones eran colocadas en monumentos públicos y se divulgaban en los panteones, con leyendas que las personas no entendían y que solo los eruditos humanistas conocedores de las lenguas clásicas deducían, para emitir el mensaje a otros, finalizó el  experto en paleografía.

Para comprender la temática planteada, Leonardo Magionami, tomará como ejemplo de estudio las inscripciones realizadas en la población de Arezzo Italia,  lugar en donde el investigador ha realizado sus trabajos, sitio en  el que además existe un fenómeno muy remarcado sobre escritura hecha en objetos denominados como sagrados.

De esta manera el Museo Regional Michoacano, hace la atenta invitación al público interesado en este fascinante tema, para asistir el martes 16 en punto de las 11:00 horas en el auditorio del mismo, la entrada es completamente libre, y para quienes deseen más informes pueden acudir a la calle  Ignacio Allende 305 en el Centro Histórico de Morelia, Michoacán, o llamar al teléfono 312 0407.

http://www.changoonga.com/softnews/morelia-ofrecera-conferencia-en-el-museo-del-estado-el-doctor-leonardo-magionami/

Le storie di Margot, il 19 giugno all’università per Stranieri di Perugia


LE STORIE DI MARGOT sono parte di una storia più grande, quella di una rivoluzione sociale e culturale che nei secoli conta faticose e imprescindibili vittorie, a fronte di un numero incommensurabile di vittime. La storia dei primi due anni di attività di Margot sono tante storie. Durante il convegno verranno raccontate da alcune delle donne e degli uomini che le raccolgono e se ne curano, per prendersi la responsabilità personale, giorno per giorno, svolta per svolta, trama per trama, di cambiare storia.

Ogni storia è un simbolo e insegna qualcosa: quello che non funziona nelle rete degli operatori istituzionali ma anche le tante facce, meno conosciute della violenza, dei suoi effetti e di chi, suo malgrado o volontariamente ne è stato protagonista.

“Racconteremo l’appello della madre di una ragazza uccisa in Umbria dal compagno, quelle degli uomini che cercano di cambiare e di, altri, invece, il cui cambiamento è ancora lontano nonostante abbiano già scontato la loro pena. – spiegano gli organizzatori dell’incontro – Apriremo altre porte sul mondo della violenza meno conosciuta, sul concetto di vittima usando più di uno strumento comunicativo: dalla relazione alla lettura alla rappresentazione teatrale”.

Al convegno interverranno :

Giovanni Paciullo, Magnifico Rettore dell’università per Stranieri di Perugia

Fausto Cardella, procuratore della Repubblica presso il tribunale de L’Aquila

Carmelo Gugliotta questore di Perugia

Vanna Ugolini presidente Margot

Angelo Biondo esperto di protezione personale ministero dell’Interno

Emanuele Florindi avvocato

Lucia Magionami psicologa-psicoterapeuta

Antonella Piccotti insegnante

Con il contributo di Compagnia degli Gnomi


Donne maltrattate e uomini in cerca di aiuto: oltre gli stereotipi della violenza di genere con Margot

Sarà la Sala Goldoniana dell'Università per Stranieri di Perugia ad ospitare venerdì 19 giugno, dalle ore 9.15 alle ore 12.30, "Le storie di Margot: oltre gli stereotipi della violenza di genere" convegno a cura dell'Associazione Libertas Margot, composta da professionisti impegnati nella lotta contro ogni violenza di genere e contro ogni forma di discriminazione. 
L'appuntamento sarà un'occasione per fare il punto della situazione sui due anni di attività dell'associazione, per ascoltare gli appelli e le storie delle donne vittime di violenza che si sono rivolte a Margot, per conoscere anche quelle degli uomini che hanno cominciato gli incontri al centro per autori di maltrattamenti e per un viaggio, appunto, oltre gli stereotipi della violenza di genere.
Interveranno: il magnifico Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia, Giovanni Paciullo, il procuratore della Repubblica de L'Aquila, Fausto Cardella, Angelo Biondo e Valentino Maestrini, esperti di protezione personale Ministero dell'Interno, Lucia Magionami, Psicologa psicoterapista, Antonella Piccotti, insegnante, Emanuele Florindi, Avvocato, Vanna Ugolini, Presidente Margot ed una rappresentanza della Compagnia degli Gnomi. 

http://www.lagoccia.eu/cultura-e-societa/18872-donne-maltrattate-e-uomini-in-cerca-di-aiuto-oltre-gli-stereotipi-della-violenza-di-genere-con-margot-.html


giovedì 11 giugno 2015




LA RICERCA DEL BENESSERE INTERIORE TRA LE PAGINE DELLA LIBROTERAPIA DELLA DOTTORESSA MAGIONAMI 



 




di Francesca Cecchini


Una serie di romanzi riescono ad unire un gruppo di persone. Culture differenti, esperienze di vita, etnie e gusti personali si mescolano insieme per dar vita, grazie alla lettura, ad un appuntamento mensile speciale dedicato unicamente al proprio io


Nove iscritti e inizia il primo ciclo di incontri di Libroterapia curati dalla Dottoressa Lucia Magionami. Il libro, dunque, utilizzato per indagare la mente umana di un gruppo di persone che decidono di dedicare parte del proprio tempo a se stessi e ai propri compagni di viaggio. “Un romanzo al mese attraverso la cui rielaborazione si arrivava a parlare di noi. Libri non troppo lunghi, non conoscendo l’eterogeneità del gruppo di lavoro, e semplici, almeno in apparenza anche perché io sono convinta che persino utilizzando un fumetto, ad esempio, si possa indagare l’anima di una persona”. Così inizia il nostro appuntamento con la Dottoressa Lucia Magionami che ci ha accolto nel suo studio, in pieno centro storico di Perugia, per parlarci della Libroterapia, in questo caso di gruppo, che permette, attraverso a lettura di libri, di arrivare, o quanto meno di provare a raggiungere, uno stato di benessere psicologico.


Come mai la scelta della Libroterapia?


“Mi sono avvicinata a questo campo perché a volte mi rendevo conto che in terapia individuale, lì dove non riuscivo ad interagire e a far vedere un determinato problema, mi veniva spontaneo dare un testo da elaborare. Dopo questo passo notavo che la terapia andava oltre. Ovviamente nelle sedute personali la scelta del volume è differente”.


Qualche esempio sui libri che ha scelto per lavorare con il gruppo? E, se c’è, quale il filo conduttore…


“Tra gli altri, “L’ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini, “Dieci minuti” di Chiara Gamberale e “Nostra signora della solitudine” di Marcela Serrano. Ho spaziato tra vari generi di romanzi. Il filo conduttore c’è sempre. In questo primo ciclo però non l’ho rivelato all’inizio del percorso, ma solo alla fine, ed era il cambiamento. Attraverso le pagine dei libri ho mostrato al gruppo che si può arrivare ad un cambiamento nel momento in cui ci si ritrova in un tempo fermo della propria vita, e quante sono le possibilità di riuscire a farlo”.


Ha mostrato al gruppo anche come cambiare?


“Si, ho mostrato anche come cambiare nel momento in cui ci siamo “rivisti” nei protagonisti dei romanzi che sceglievamo. Pensa che a volte è accaduto che, pur avendo letto lo stesso libro, qualcuno pareva averne sfogliato uno diverso. Mi spiego: può capitare di rimanere tanto coinvolti da ciò che leggiamo da arrivare a percepire un finale diverso da persona a persona. Perché in ogni libro c’è una parte di noi”.


Ogni partecipante però ha un proprio vissuto e, immagino, problemi differenti. Dunque come possono queste persone riuscire ad amalgamarsi e condividere?


“Il libro è la chiave di tutto. Usando un determinato romanzo si parte tutti insieme per un viaggio, cui tema principale è dettato da quello che si legge. Durante il percorso ci si immedesima ognuno in quello che si riesce a sentire più vicino. A questo punto avviene la condivisione e il confronto con il gruppo”.


Il gruppo si riunisce solo una volta al mese o ci sono attività collaterali?


“C’è solo un incontro al mese durante cui ci si confronta, si riflette insieme, si condivide la lettura effettuata e viene assegnato un nuovo libro per il mese successivo. E’ un “momento speciale” che di volta in volta porta il gruppo non alla soluzione dei propri problemi, non ad una “guarigione”, ovviamente, ma al raggiungimento di uno stato di benessere che fa bene al corpo e all’anima. Si ritaglia uno spazio di due o tre ore al mese in cui il mondo rimane chiuso fuori e ci si ritrova in uno spazio fatto su misura solo per noi, per le nostre necessità. Durante le sedute di Libroterapia non occorre fermarsi a parlare dei propri problemi ma solo di ciò che è inerente il libro. Se poi quest’ultimo ci porta a parlare di noi, questo viene da sé. Quando mi viene chiesto “Cosa trovo in questo gruppo?”, io rispondo: quello che tu ci metti. Tengo a sottolineare che se dovesse capitare di incontrarsi al di fuori dell’appuntamento mensile, chiedo di non parlare mai del libro. Quello è un argomento chiuso alle nostre ore di gruppo”.


Ci può anticipare qualcosa sul prossimo ciclo di incontri?


“Durante questo primo ciclo abbiamo avuto 5 incontri. Per il prossimo, che inizierà ad ottobre, pensavo, di arrivare ad otto. Ovviamente, oltre ai partecipanti del primo gruppo, le iscrizioni sono aperte a chiunque vorrà partecipare e avrà voglia di unirsi al nuovo viaggio che avrà un filo conduttore originale che, però, preferisco non svelare ancora”.


Cosa è rimasto a lei ora che questo primo percorso è terminato?


“A me queste persone hanno dato molto e per me è stata una forte emozione. Per farvi capire vorrei leggere uno dei messaggi che una delle partecipanti ha donato al gruppo: “L’incontro dello scorso sabato per me è stato davvero molto stimolante per la mente e, ho scoperto poi, anche per il corpo. Si perché ogni cellula del mio corpo sembrava ballare una rumba per tutte le cose su cui ho potuto riflettere in silenzio e durante il nostro scambio di opinioni. Grazie a tutte voi di esserci, di parlare, di permettermi di lasciare uscire qualche sfogo, di ascoltare e, soprattutto, grazie a questa idea di Lucia di unirci in questa esperienza. Chissà tra un anno se e come ci ritroveremo… arricchite, deluse, cambiate oppure esattamente come oggi. Per me è una bella sfida e per voi? Io sono una logorroica ma questa sono io. Mi scuso con chi questo non lo tollera. Buona lettura a tutti”.


Il ciclo si è chiuso con l’assegnazione di “Il gusto segreto del cioccolato amaro” di Kevin Alan Milne. Buona lettura a tutti!




http://viewpointitaly.it/wp2/blog/2015/06/10/la-ricerca-del-benessere-interiore-tra-le-pagine-della-libroterapia-della-dottoressa-magionami/

giovedì 4 giugno 2015

I fantastici libri volanti di Mr. Morris Lessmore 

Questo meraviglioso cortometraggio da cui è nato il libricino è un inno ai libri, all'importanza che i libri hanno nella vita di ognuno di noi, all'importanza di quel primo libro che ognuno di noi ha letto nella vita e che gli ha fatto amare la lettura.

Un libro che non può mancare nella nostra libreria, un libro da regalare a chi ama i libri un libro per farvi conoscere la magia della LIBROTERAPIA.



Buona visione!



Si è appena concluso il bellissimo viaggio che abbiamo fatto all'interno dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni indagando la nostra anima, attraverso le pagine dei libri letti, durante il primo ciclo di Libroterapia.  

Il gruppo di Libroterapia comincerà il nuovo ciclo di incontri ad ottobre con la rielaborazione del seguente romanzo:




Gli incontri saranno otto a cadenza mensile di 2 ore ciascuno per un massimo di 10 partecipanti.

Le date sono le seguenti:

10 Ottobre  dalle ore 16.00 alle 18.00
14 Novembre dalle ore 16.00 alle 18.00
12 Dicembre dalle ore 16.00 alle 18.00

16 Gennaio dalle ore 16.00 alle 18.00
13 Febbraio dalle ore 16.00 alle 18.00
19 Marzo dalle ore 16.00 alle 18.00
23 Aprile dalle ore 16.00 alle 18.00
21 Maggio dalle ore 16.00 alle 18.00

I costi: 15 euro a incontro a cui si aggiungono per i nuovi partecipanti 20 euro di iscrizione.

Per partecipare al gruppo in partenza a Ottobre e avere informazioni su iscrizioni e sede contattatemi via e-mail: 

lucia.magionami@gmail.com