giovedì 22 giugno 2017



“I libri sono amici generosi che non smettono di donare nel momento in cui li chiudi. Sono specchi gentili attraverso i quali puoi cambiare prospettiva, compagni di viaggio, maestri pazienti".



Anche quest'anno si e' conclusa l'esperienza della "Libroterapia: parole lette emozioni raccontate". Il percorso da me scelto quest'anno era il filo rosso che piano piano durante i nostri incontri svelava il potere magico dei libri" . E' stato un viaggio emozionante, condivido con un gruppo di persone molto stimolanti e con la voglia di conoscersi, che ha durato sette incontri a cadenza mensile. Siamo giunti alla fine affermando che queste letture e condivisioni guidate da me sono stati per noi dei viaggi che ci hanno regalato ogni volta qualche cosa, anche solo un punto di vista diverso donatoci da gli altri membri del gruppo di Libroterapia. 
Infatti come gli studi scientifici riportano leggere e indagare sentimenti attraverso i protagonisti e le scene raccontate dal romanzo porta nella nostra mente dei reali cambiamenti. Un libro, e la condivisione all'interno del gruppo mediata da un persona esperta amplifica l'empatia di ciascun partecipante fino ad immaginare e mettere in pratica nuovi scenari. Lo studio proposto da Open Education Database, ha creato la classifica delle cose che succedono nella nostra mente quando leggiamo un libro. 
- mentre leggiamo un libro, il nostro cervello "vede" gli oggetti e i luoghi descritti. Questo meccanismo aiuta a creare un "mondo altro" che vive solo nella nostra mente. Secondo alcuni studi scientifici, infatti, è stato rilevato che alcune persone riconoscono molto prima un oggetto se hanno appena letto da qualche parte una sua descrizione.
- Ascoltare aiuta ad immagazzinare informazioni, e aumenta la memoria e' un costante allenamento. 
- Si vive ciò che si legge, per il nostro cervello la lettura equivale a vivere ciò che viene narrato nel romanzo. Si crea una forte sintonia tra il lettore e il libro. 
- Diversi tipi di lettura stimolano meglio il cervello: infatti secondo i ricercatori della Stanford University, la lettura di testi letterario stimola le funzioni cognitive, mentre la lettura di piacere fa affluire più sangue alle diverse aree del cervello.
-La struttura della storia ci aiuta a pensare meglio: ogni libro è composto da tre parti essenziali, l’inizio, lo sviluppo e la conclusione. Questo aiuta il nostro cervello a pensare in sequenza e ci permette di ampliare e consolidare la nostra capacità di attenzione. 
-Leggere cambia la struttura del cervello. Alcuni studiosi, hanno fatto un test per capire che effetto ha la lettura sul nostro cervello e hanno notato che, in sei mesi di lettura costante la materia bianca del cervello, nella zona del linguaggio, è effettivamente aumentata.
-Leggere ci fa diventare più empatici: fa provare emozioni più profonde: sia nella vita che nei libri.

lunedì 12 giugno 2017

Un anno al Femminile


Con questo post terminerò le notizie che riguardano conquiste, rivoluzioni e piccoli cambiamenti che sono avvenuti nel 2016. Buona lettura.

6 Aprile 2016– La Francia punisce i clienti delle prostitute: Multe per i clienti. E basta con la penalizzazione delle prostitute (quella che era stata voluta da Nicolas Sarkozy): è la nuova ricetta scelta dalla Francia. Dopo due anni e mezzo di dibattito parlamentare e di rimpallo di progetti fra l’Assemblea nazionale e il Senato, i deputati francesi hanno adottato in maniera definitiva una nuova legge sulla prostituzione, che prende come modello quella che nel 1999 portò la Svezia, primo caso in Europa, a imporre multe salate ai clienti. Non mancano, comunque, le polemiche, dentro e fuori del Parlamento. In base al provvedimento, i clienti pagheranno un’ammenda che potrà arrivare a 3750 euro in caso di recidiva. Il testo crea anche crea un fondo per sostenere le squillo che vorranno cambiare vita: sarà dotato inizialmente di 4,8 milioni di euro all’anno. Le donne senza permesso di soggiorno, inoltre, potranno ottenerne uno di sei mesi rinnovabile, se si impegneranno “in un percorso di uscita dalla prostituzione e di inserimento sociale e professionale”.

21 Aprile 2016– La presidente della Camera Boldrini annuncia: dedicheremo una sala alle donne, la prima donna sindaca, la prima donna deputata, la prima donna ministra: “In questo Parlamento non c’è uno spazio dedicato al percorso femminile nelle istituzioni rappresentative. Ci sono busti e ritratti, tutti di uomini, ma non c’è la storia del percorso delle donne nelle istituzioni”. Parte da questa constatazione, Laura Boldrini, per annunciare che siccome “le donne che ci portarono al voto sono state purtroppo dimenticate, dico in anticipo che alla Camera faremo una sala dedicata alle donne: la prima donna sindaca, la prima donna deputata, la prima donna ministra”. E quindi i busti per Ada Natali, prima donna sindaco di Massa Fermana (Fermo) dal 1946 al 1959), Nilde Iotti, prima deputata dal 1946 e presidente della Camera dal 1979 al 1992 e Tina Anselmi, ministra dal 29 luglio 1976 del Lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III. “Lo faremo proprio in occasione del settantesimo anniversario del voto alle donne”, puntualizza la presidente della Camera nel suo indirizzo di saluto agli Stati generali al femminile dell’Anci ‘Come cambia il potere grazie alle donne’, per ricordare, nel 70esimo del voto alle donne, che “le donne allora fecero battaglie che oggi non sono riconosciute a sufficienza”.

24 Aprile 2016– La prima premier del Kashmir: La prima premier donna del Kashmir, la seconda di uno Stato indiano: Mehbooba Mufti, 57 anni, presidente del Partito Democratico Popolare, ha giurato a inizio aprile come tredicesima prima ministra dello stato indiano di Jammu e Kashmir, che è a maggioranza musulmana. Ma soprattutto che è squassato da una feroce guerra civile, fomentata dai separatisti del Kashmir e alimentata dal Pakistan che possiede una parte del Kashmir. A precedere Mehbooba (in un Paese che però ha posto le donne ai vertici molto prima di noi, basti pensare a Indira Gandhi), Syeda Anwar, che faceva parte del Partito del Congresso e divenne prima ministra dell’Assam nel 1980. Mehbooba Mufti, eredita una situazione difficile, complicata dall’indebolimento dell’alleanza Pdp-Bjp, che era stata propiziata da suo padre, Mufti Mohammad Sayeed.

25 Aprile 2016– Donne sulle banconote: La Royal Bank of Scotland ha presentato lo scorso 25 aprile i bozzetti per le nuove banconote in polimero da 5 e 10 sterline, annunciando che la poetessa e romanziera scozzese Nan Sheperd (1893-1981) apparirà col suo ritratto sulla banconota da 5 pound che entrerà in circolazione entro la fine dell’anno. Un’altra famosa figura femminile della storia scozzese, la scienziata Mary Somerville (1780-1872) era stata già scelta dalla RBS per il biglietto da 10 sterline destinato ad entrare in circolazione nel 2017.

04 Maggio 2016– Proposta di legge contro la violenza in sala parto: Una campagna sui social denuncia la cosiddetta «violenza ostetrica». E un deputato della Sinistra Italiana ha presentato una proposta per limitare il fenomeno. Ma cosa prevederebbe la nuova norma? In pratica, il punto fondamentale è l’introduzione del reato di «violenza ostetrica», che è basato su una dichiarazione dell’OMS del 2014, in cui si evidenziano tutta una serie di trattamenti inadeguati che le donne possono subire durante il ricovero per il parto: si va dall’abuso fisico diretto a quello verbale, dalle procedure mediche senza consenso (che possono includere perfino la sterilizzazione) alla mancanza di riservatezza, dal rifiuto di offrire una terapia adeguata per il dolore fino alla “detenzione delle donne e dei loro bambini nelle strutture dopo la nascita, connessa all’impossibilità di pagare”. Tutti rischi che si accentuano per le adolescenti, le donne non sposate, le migranti, quelle affette da Hiv o con difficoltà economiche.

10 Maggio 2016– Meghan Trainor rimuove il suo video per abuso di photoshop: Meghan Trainor ha rilasciato il nuovo singolo Me Too da pochi giorni e, alla canzone, è stato accompagnato un video ufficiale che ha avuto vita decisamente breve sul web nella prima versione pubblicata. A chiedere che venisse rimosso è stata la stessa cantante che ha rivelato di essersi sentita offesa e umiliata a causa dell’uso/abuso di Photoshop nelle immagini della clip.

11 Maggio 2016– Unioni civili in Italia: Con 372 sì le unioni civili diventano legge. Con il sì definitivo della Camera è stato approvato il ddl che introduce la possibilità per partner dello stesso sesso di unirsi civilmente.

11 Maggio 2016–Alla camera una proposta di legge per tutelare i figli delle vittime di femminicidio: più tutele per i figli orfani di un genitore ucciso dall’altro coniuge. Rafforzare, già nelle prime fasi del processo penale, la tutela ai figli delle vittime di femminicidio, consentendo loro il gratuito accesso al patrocinio a spese dello Stato. È questo l’obiettivo di una proposta di legge, primo firmatario il deputato Roberto Capelli (Cd), sottoscritta da diversi parlamentari di tutti i gruppi che mira anche a modificare l’istituto del sequestro conservativo, per rafforzare la tutela degli orfani del genitore ucciso dal coniuge rispetto al loro diritto al risarcimento del danno. La proposta vuole anche cancellare il diritto al godimento dell’eredità e della pensione di reversibilità per i colpevoli di omicidi del coniuge. La proposta è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa e subito dopo i promotori, insieme ad alcuni familiari di donne uccise dal partner e al senatore di Sel Luciano Uras, autore di un’identica iniziativa al Senato, sono stati ricevuti dalla presidente della Camera, Laura Boldrini.

12 Maggio 2016– Londra: Rifiuta i tacchi alti e perde il lavoro: Nicola Thorp, impiegata di 27 anni, è stata assunta come addetta alla ricezione nella sede londinese di una grande società di revisione e consulenza fiscale. Presentatasi al suo posto con le stesse scarpe basse che portava nel precedente impiego, si è sentita dire che doveva cambiarle con scarpe con tacco di 5-10 centimetri. Ha chiesto se anche ai colleghi maschi veniva fatta la stessa richiesta e le hanno riso in faccia. Si è rifiutata e l’hanno sospesa senza paga. Ha avviato una vera e propria battaglia e l’ha spuntata. Raccontando l’esperienza sui social network, la giovane ha appreso di casi simili e ha messo online una petizione per chiedere una modifica della legislazione del lavoro, in modo da non costringere una donna a mettere i tacchi alti. Intanto in Svezia Emil Andersson, 25 anni, decide di lavorare indossando un paio di scarpe con il tacco.

19 Maggio 2016– Mai più il termine “baby squillo”: “Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito a Roma nei giorni 17, 18 e 19 maggio 2016, ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno:
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti ricorda a tutte le colleghe e ai colleghi che il Testo Unico dei doveri, approvato dal Cnog ed entrato in vigore il 3 febbraio 2016, ha riservato alla Carta di Treviso e a poche altre Carte, il privilegio di comparire come testo autonomo.
L’uso reiterato che molte testate, televisive, cartacee e online, fanno della definizione “baby squillo”, ad esempio, è un’inammissibile violazione di questa Carta. Le bambine sono le vittime e gli uomini che abusano di loro, i pedofili, sono i colpevoli. Per un reato così grave non ci sono attenuanti. Usare i termini corretti è alla base del nostro lavoro. Scambiare le vittime con i colpevoli dà luogo ad una informazione falsa e fuorviante”.

25 Maggio 2016– L’Unesco prende posizione per la lotta all’omotransfobia a scuola: L’Unesco in una conferenza internazionale organizzata a Parigi nei giorni scorsi ha espresso con grande chiarezza la necessità di prendere misure serie per lottare contro la violenza omofoba e transfoba a scuola. L’evento si è tenuto non a caso in concomitanza con la giornata mondiale di lotta all’omotransfobia. I ministri dell’istruzione presenti, fra i quali anche il ministro italiano, hanno per la prima volta riconosciuto le responsabilità del settore dell’educazione nella lotta alla violenza omotransfobica e si sono impegnati in un documento corto ma di primaria importanza a mettersi in azione, insieme alla società civile e altre organizzazioni, per lottare con decisione contro questo drammatico fenomeno di portata mondiale per offrire a tutti i ragazzi un luogo sicuro e protetto dalle minacce e dalle violenze.

27 Maggio 2016– Ricorre il Denim Day: Il Denim Day è nato negli Stati Uniti ben 17 anni fa grazie all’associazione Peace Over Violence, come segno di protesta ad una (scandalosa) sentenza della Corte di Cassazione italiana, che nel novembre del 1998 annullò la condanna per stupro nei confronti di un 45enne poiché la vittima, una ragazza di appena diciotto anni, indossava jeans attillati che secondo il tribunale non sarebbe stato possibile sfilare senza la sua collaborazione. 

30 Luglio 2016– Salta un concerto delle Rivoltelle: Cancellato un concerto perché bollate come «lesbiche». Succede in Calabria alle Rivoltelle, band calabrese tutta al femminile, da undici anni a spasso sui palchi d’Italia e fuori Nazione.

1 Agosto 2016– Prima condanna in Egitto per mutilazioni genitali femminili: In Egitto un medico è stato appena condannato per aver mutilato una bambina. Un traguardo per gli attivisti che, a latitudini diverse, combattono le mutilazioni genitali femminili. A gennaio 2015 Raslan Fadi era stato condannato in seguito alla morte della tredicenne Souheir al-Bataa, residente in una piccola comunità alla periferia di Mansoura, una città sul delta del Nilo. La condanna era di due anni di carcere per omicidio e tre mesi per aver praticato la mutilazione genitale femminile (vietata in Egitto dal 2008). Ma Fadi era riuscito a evitare i due anni di carcere per omicidio venendo a patti con la famiglia della bambina. Probabilmente avrà pagato il cosiddetto “prezzo del sangue”, risarcendo (in denaro) i genitori. Per il resto, il medico aveva negato di aver tagliato i genitali della bambina che sarebbe morta perché “allergica alla penicillina”. Gli attivisti non si sono arresi, hanno fatto ricorso e in appello Fadi è stato finalmente condannato e la sua clinica – dove continuava a mutilare le bambine – è stata chiusa. È stato condannato a tre mesi (con la condizionale) anche il padre della tredicenne, colpevole di aver chiesto al medico di sottoporre la figlia alla mutilazione. In un clima di impunità, il medico ha continuato il suo lavoro, gli attivisti non hanno abbassato la guardia e – finalmente – quest’anno gli è stata revocata la licenza.

3 Agosto 2016– Gli uomini iraniani indossano il velo delle donne per sfidare la legge che le obbliga a portarlo: Gli uomini iraniani non ci stanno. Le loro mogli, le loro sorelle e le loro figlie non possono essere costrette per legge ad indossare l’hijab, il velo che le copre il capo. E per mostrare solidarietà alla parte femminile della popolazione, allora, alcuni iraniani hanno deciso di aderire una campagna lanciata sui social network e di diffondere degli scatti che li ritraggono col velo. L’iniziativa ha raccolto un numero impressionante di adesioni.

4 Agosto 2016– Le donne siriane bruciano il velo integrale come segno di liberazione dall’isis: Molte donne arabe in Siria hanno sempre scelto di indossare l’hijab, ovvero il semplice velo che copre loro soltanto il capo. Tuttavia, nelle aree sotto il controllo dell’Isis anche le regole circa l’abbigliamento femminile sono cambiate in maniera radicale, imponendo così alle donne l’uso obbligatorio del velo integrale. Pertanto svestirsi del niqab, gettarlo a terra e darlo alle fiamme è diventato per molte donne siriane costrette a vivere sotto il sedicente Stato islamico un atto di coraggio.

5 Agosto 2016– Tunisia- Primo passo verso la legge contro la violenza sulle donne: il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo della legge, che va ora in Parlamento. Si tratta di un provvedimento che prevede misure efficaci contro ogni forma di violenza e sopruso basato sul genere, per garantire alle donne rispetto della dignità e per assicurare l’eguaglianza tra i sessi, attraverso un approccio globale che si articola su prevenzione, punizione dei colpevoli e protezione delle vittime.

10 Agosto 2016– Arriva lo spin-off al femminile di Ocean’s Eleven: Inizieranno a ottobre a New York le riprese di Ocean’s Eight, lo spin-off tutto al femminile di Ocean’s Eleven che verrà diretto da Gary Ross (Hunger Games). Deadline rivela oggi che la Warner Bros. sta chiudendo gli accordi con le protagoniste, e intende affiancare alle già annunciate Sandra Bullock e Cate Blanchett nientemeno che Anne Hathaway, Rihanna, Helena Bonham Carter, Mindy Kaling e la star dell’hip-hop Awkwafin.

16 Agosto 2016– Hidden Figures, il film sulle donne della Nasa: Il 2017 al cinema comincerà piuttosto bene, almeno a giudicare dal primo trailer di Hidden Figures. Il film racconta della vera storia delle tre scienziate della Nasa che hanno lavorato al lancio diJohn Glenn in orbita nella celebre impresa spaziale del 1962. Katherine G. Johnson (Taraji P. Henson, già nota per la serie tvEmpire), Dorothy Vaughan (Octavia Spencer, tra le stelle di The Help) e Mary Jackson (la musicista Janelle Monáe) figurano come le protagoniste di una pellicola che, se tutto va bene, è destinata a scardinare qualche altro vecchio pregiudizio.

18 Agosto 2016– Sospese perché grasse: Non compariranno più in tv fino a quando non saranno così dimagrite da avere “un aspetto appropriato”: otto giornaliste della televisione di stato egiziana Egyptian Radio and Television Union (ERTU) sono state sospese per un mese dal loro lavoro di anchorwoman tv perché in sovrappeso. Nel mese in cui non andranno in onda dovranno mettersi seriamente a dieta, se non vogliono essere definitivamente tagliate fuori. Oltre al danno e all’umiliazione pubblica, inoltre, le donne non riceveranno lo stipendio. Senza parole e visibilmente scioccate le giornaliste che hanno subìto il provvedimento si dicono indignate. Khadija Khattab, una delle anchorwoman “spedite” per un mese a casa per mettersi a dieta, ha detto al giornale saudita Al Watan che si sentiva umiliata e trovava il provvedimento scandaloso: «La gente deve guardare le mie recenti apparizioni televisive e giudicare se sono grassa e se merito che mi sia impedito di lavorare».

24 Agosto 2016– Educatrice aggredita da un gruppo di ragazzini: L’hanno picchiata con un bastone, hanno tentato di violentarla, l’hanno palpeggiata pesantemente, minacciata con un coltello e le hanno gettato l’urina in faccia. E’ stata una notte di incubo e violenza quella trascorsa lo scorso marzo a Busto Arsizio per una educatrice di 30 anni, una ragazza che quella sera era in servizio di turno in una comunità minori ed è stata praticamente sottoposta ad angherie e quasi sequestrata da 4 ragazzi della struttura.

martedì 6 giugno 2017



E’ morta perché se l’è cercata. 

Una lettura paradossale della violenza



Siamo nel 2017 in un paese civile come l’Italia e quando una donna decide di interrompere una relazione con il suo partner, è normale che lui la vada a cercarla e la cosparga di benzina per poi dargli fuoco. 


L’elenco dei femminicidi è lungo e già dall’inizio di questo anno sono morte per mano di “chi le amava” più di 20 donne. 


La gravità del fenomeno è complessa: c’è la morte di una donna innocente che credeva in un amore romantico, c’è uomo che agisce violenza per avere un controllo sulla storia e sulla donna e poi ci siamo tutti noi, che continuiamo ad avallare spesso comportamenti e linguaggi violenti. 


Guardando il commento che si può leggere in una pagina di facebook dopo un femminicidio accaduto nel 2017 si può capire quanti cambiamenti ancora dobbiamo fare per costruire una cultura della non violenza





Le parole di questo ragazzo, purtroppo danno voce a pensieri ancora oggi molto condivisi da alcune persone. Questi termini pesanti utilizzati per giudicare il fatto di cronaca evidenziano un concetto ancora antiquato legato ad un patriarcato difficile da sradicare. Il linguaggio usato mostra una ignoranza e una cultura maschilista che rafforza come lecito l’oggettivazione della donna. Si può ipotizzare che il ragazzo che scrive crede fermamente che la donna una volta fidanzata perda ogni diritto e diventi oggetto di proprietà e deve essere fedele ai desideri e ai bisogni dell’uomo altrimenti fa diventare il suo compagno una “bestia” e a quel punto sente che è normale affermare “se l’è cercata”. Questo tipo di comportamento violento viene normalizzato da credenze maschiliste che coprono le paure dell’uomo ad affrontare una separazione e ristabiliscono l’ordine delle cose affermando chi ha il potere all’interno della relazione.

Il post continua con queste parole “siate serie, così nessuno arriva a fare cose terribili.” Con queste affermazioni si afferma l’esistenza non veritiera del comportamento violento come raptus, invece è sempre una scelta. Dobbiamo ricordarci invece che si sceglie sempre come agire a qualsiasi situazione e non esiste giustificazione alla violenza, perciò il senso di colpa non va mai attribuito agli altri ma a coloro che fanno il gesto di crudeltà.

Un anno al femminile


Siamo già al mese di Giugno e solo questa mattina riesco a dare forma ad alcuni appunti e idee rimaste in sospeso per mesi. Mi rimane molto difficile essere presente in questo blog, il mio lavoro a studio con i miei meravigliosi pazienti e i miei viaggi continui tra Perugia e Firenze passando sempre per il Trasimeno (chi è nato al lago sa che non si può troppo stare lontano da questo posto magico) mi portano lontano dalla tastiera di un computer e ancorata ai miei taccuini pieni di parole e di sentimenti. 
Oggi finalmente condividerò con chi mi segue i primi tre mesi del 2016 visto con occhi di donna. Buona lettura.


UN 2016 al FEMMINILE 

3 Gennaio 2016– Sindaca uccisa in Messico: Gisela Mota, 33 anni, del Partito di sinistra della Rivoluzione Democratica, era appena stata eletta a Temixco, nello stato di Morelos, 85 chilometri a sud di Città del Messico, aveva promesso di contrastare la criminalità organizzata e i narcotrafficanti. Poche ore dopo aver prestato giuramento è stata assassinata insieme ad altre due persone da un commando di quattro killer mentre si trovava nel suo appartamento. 

16 Gennaio 2016– Taiwan festeggia la sua prima presidente: La prima donna al potere in una nazione di lingua cinese si chiama Tsai Ing-wen, da oggi presidente eletta della Repubblica di Cina, meglio nota come Taiwan. Giurista di 59 anni, porta al palazzo presidenziale di Taipei il Dpp, Partito democratico progressista. 

18 Gennaio 2016– L’università tecnica di Eindhoven (TU/e) in Olanda mette a disposizione fondi per coprire le spese di cura dei figl* per i ricercatori e le ricercatrici della facoltà di matematica e informatica in caso di congressi e altri eventi accademici che richiedano di viaggiare e allontanarsi da casa.
(l’asilo nido è già supportato da un contributo statale per tutti i genitori che lavorano) 

21 Gennaio 2016– Violenze di Colonia, le donne e il profumo: A quasi un mese di distanza dalla terribile notte di Colonia in cui molte giovani donne e ragazze sono state aggredite dalla furia violenta di centinaia di molestatori, un imam di una moschea salafita della città tedesca, esprime la sua opinione sulla vicenda, invitando le vittime delle violenze a sentirsi colpevoli “per aver indossato profumo”. In un articolo pubblicato dal Daily Mail, si legge che Sami Abu-Yusuf, che nella città guida la moschea di Al Tawhid, ha dichiarato di non essersi affatto stupito delle violenze subite dalle ragazze perché il loro modo di vestirsi non era adeguato. 

24 Gennaio 2016- Spose bambine, sentenza storica: lo Zimbabwe dice no: Un passo storico per mettere fine ai matrimoni precoci in Zimbabwe. La corte costituzionale ha infatti sancito come età minima legale per sposarsi i 18 anni, descrivendo il paragrafo 22 della Legge sui Matrimoni anticostituzionale e deliberando che «nessuna persona – ragazzo o ragazza – deve sposarsi prima del 18° anno di età». Un fenomeno quello delle spose bambine che nel paese tocca il 31% delle minori. La sentenza è la conclusione di un lungo caso giudiziario iniziato nel 2015, quando due giovani ex spose, Loveness Mudzuru and Ruvimbo Tsopodzi, hanno chiesto alla Corte Costituzionale di prendere in considerazione le loro storie. Ora la corte ha deliberato che altri matrimoni illegittimi che hanno avuto luogo per motivi culturali o religiosi sono considerati anticostituzionali. Ora spetta al Governo dello Zimbabwe modificare la legge sul matrimonio e altre leggi in contrasto con la Costituzione che potrebbero creare ancora perseverare i matrimoni prematuri e mettere fine a una pratica odiosa quanto diffusa. Nel mondo attualmente oltre 700 milioni di donne si sono sposate prima del 18° anno di età e circa 250 milioni ha contratto il matrimonio prima dei 15 anni 

28 Gennaio 2016– Le nuove Barbie rivoluzionarie: Mattel lancia  tre nuove versioni di Barbie, con le quali la famosa bambola assomiglia sempre di più alle donne normali. Le versioni lanciate sul mercato si chiamano «petit» (minuta), «tall» (alta) e «curvy» (formosa), con taglie e dimensioni più realistiche. E non è tutto, perché ognuna sarà disponibile con diverse tonalità del colore della pelle e tantissime acconciature. 


03 Febbraio 2016– Arabia Saudita, il cartello di Starbucks a Riad: ‘Qui le donne non possono entrare’: “Qui le donne non possono entrare”. E ancora: “Per favore mandate i vostri autisti per ordinare“. Un cartello con queste scritte posto sulla vetrina di uno Starbucks di Riad ha suscitato sdegno e indignazione sul web. Il divieto è dovuto al fatto che uno dei ‘pannelli di genere’ che servono per separare donne e uomini all’interno della nota caffetteria è danneggiato e per questo, spiega la catena, è stato momentaneamente vietato l’ingresso alle donne. Dal 2013 in Arabia Saudita, paese fortemente criticato per i pochissimi diritti concessi alle donne (che ad esempio non possono guidare), una legge obbliga tutti i negozi e punti di aggregazione a dotarsi di ‘muri di genere’ o ingressi diversi per separare le persone di sesso maschile da quello femminile. Sono concessi spazi per le famiglie ma i divieti per le donne sole, ovvero non accompagnate dal marito, sono severissimi. Starbucks ha fatto sapere che in quel punto vendita sono ora in corso delle ristrutturazioni che permetteranno spazi per le famiglie e per i single. Come sottolineano però alcuni hashtag rilanciati su Twitter in arabo, l’episodio della caffetteria di Riad non è certo né il primo né l’ultimo: sono decine i negozi che recano sulla vetrina cartelli di divieti indirizzati alle donne. 

03 Febbraio 2016– Quando il colpevole di una molestia viene assolto: Fanno discutere le motivazioni della sentenza di assoluzione di un dirigente pubblico siciliano, processato a Palermo con l’accusa di aver molestato sessualmente due impiegate e ritenuto non colpevole. Ad una dipendente aveva dato una pacca sul sedere. All’altra aveva messo un dito sul bottone della camicetta, all’altezza del seno, e sfiorato le parti intime. A parere della seconda sezione del Tribunale – collegio presieduto da un uomo, con una magistrata come giudice estensore – quegli atti erano “privi di connotato sessuale”, diversamente da quanto percepito dalle vittime. Non solo.Il comportamento del capo, che non è un giovanotto sprovveduto ma un 65enne, “era oggettivamente dettato da un immaturo e inopportuno atteggiamento di scherzo frammisto ad una larvata forma di prevaricazione e ad una, sia pur scorretta, modalità di impostazione dei rapporti gerarchici all’interno dell’ufficio”, una sede dell’Agenzia delle Entrate. E, ancora: “Non si deve far riferimento alle parti anatomiche aggredite o al grado di intensità fisica del contatto – asserisce la sentenza – ma si deve tener conto dell’intero contesto. Nel comportamento dell’imputato non era ravvisabile alcun fine di concupiscenza o di soddisfacimento dell’impulso sessuale”. Secondo Rossella Mariuz, avvocatessa dell’Udi di Bologna, “la sentenza ci riporta indietro di decenni e denota una mancanza di consapevolezza rispetto alle violenze di genere, in un momento storico in cui invece c’è grande attenzione su questi temi”. Il rischio, evidenzia, “è quello di scoraggiare ulteriormente le donne che subiscono reati sessuali in ufficio o in fabbrica, già assai restie a farsi avanti per vergogna, per paura di non essere credute, per il timore di ritorsioni, per il rischio di trasferimenti e conseguenze sulla carriera”. 

06 Febbraio 2016– Arabia Saudita, donne elette costrette in una sala dalla quale comunicano via sms con gli uomini: Doveva essere una conquista e invece due donne elette al rango di consigliere provinciali a Gedda, Arabia Saudita, non possono nemmeno stare nelle stessa stanza dei consiglieri maschi. E così sono segregate in una stanza dalla quale comunicano con il resto del consiglio tramite messaggi telefonici, email e telecamere a circuito chiuso. Al voto di dicembre sono state elette 17 donne su 987 candidate. Il Corriere della Sera cita un’amara dichiarazione di Hatoon Al Fassi, fondatrirce de gruppo per i diritti umani delle donne Baladi: “A questo punto penso che non volessero veramente che le donne vincessero alle elezioni”. 

07 Febbraio 2016- India: arsa viva a 16 anni, voleva studiare e non sposarsi: Khushboo Kumari è morta pochi giorni dopo all’ospedale di Patna per la gravità delle ustioni riportate sul 90 per cento del suo corpo. Il padre e la matrigna l’hanno ricoperta di cherosene poi hanno appicciato il fuoco. Era stata promessa in sposa a un uomo molto più grande di lei 

23 Febbraio 2016- Lego e famiglie che cambiano: Look hipster, biberon in mano e passeggino da spingere. E’ il nuovo papà Lego che fa coppia con una mamma vestita in abiti da lavoro. L’obiettivo del colosso dei giocattoli è quello di raccontare la famiglia che cambia. 
”Dobbiamo restare in contatto con il mondo che ci circonda e cercare di descriverlo nel migliore dei modi possibili”, ha spiegato in un’intervista a Fortune Soren Torp Laursen, presidente di Lego System. Secondo il centro di ricerca statunitense Pew Research il numero dei padri che restano in casa con i loro figli è praticamente raddoppiato dal 1989. 
Inoltre all’interno dei giocattoli è ora possibile trovare dell’ avvertenze gender free
Il bisogno di creare è ugualmente forte in ogni bambino. Bambina o bambino è l’immaginazione che conta, non l’abilità. Si può creare qualsiasi cosa venga in mente, nel modo in cui si vuole, che sia un letto, un camion, una casa per bambole o una navicella spaziale. A molti bambini piacciono le case per bambole, sono più umane delle navicelle spaziali. Molte Bambine preferiscono le navicelle spaziali, perché per loro sono più divertenti delle case per le bambole. La cosa più importante è mettere i giusti materiali nelle loro mani e lasciar loro creare ciò che desiderano. 

22 Febbraio 2016– La rivolta delle spose bambine: […] Il villaggio si chiama Benisar, è nel deserto di Thar, nel Rajasthan favoloso. Il primo appuntamento è in uno stanzone della scuola. Ci sono una sessantina fra bambine, ragazze e giovani donne, qualcuna col proprio bambino. Non conoscono la bella condizione di Virginia Woolf, “una stanza tutta per sé”, ma se la sono conquistata. La loro bandiera è l’abolizione del matrimonio infantile. Una metà dei matrimoni segue ancora questa triste tradizione, benché una benedetta legge abbia fissato nel 2006 l’età minima per sposarsi a 18 anni per le donne e 21 per gli uomini. 

22 Febbraio 2016– #ObiettiamoLaSanzione: Abortire non è reato, ma può costare caro. Molto. Dopo le polemiche suscitate dal decreto legislativo che inasprisce le pene pecuniarie previste per le donne che praticano l’interruzione di gravidanza clandestinamente fino a un massimo di 10.000 euro, la rete insorge contro il grandissimo numero di obiettori di coscienza che rendono di fatto impossibile, per molte donne, praticare l’aborto in strutture pubbliche, esponendole a un rischio per la salute e, adesso, anche per le finanze. La giornata del 22 febbraio è stata scelta per aderire a un“tweetbombing” contrario al decreto: con l’hashtag #ObiettiamoLaSanzione sono partiti centinaia di tweet, in massima parte indirizzati al premier Renzi e al Ministro Lorenzin. 
L’interruzione volontaria della gravidanza è consentita, in Italia, dalla legge 194, ma non sempre garantita: gli obiettori di coscienza infatti sono in media circa il 70% del totale, con picchi che superano il 90% in alcune regioni. 

23 Febbraio– Chiara,sopravvissuta alla violenza maschile e senza casa, andrà in una clinica per anziani. E lo stato dov’è?: Chiara Insidioso è una sopravvissuta al femmicidio. Massacrata due anni fa e ridotta in fin di vita a 19 anni dall’uomo che credeva di amare, Maurizio Falcioni (35 anni), oggi Chiara cerca di tornare al mondo in una stanza d’ospedale al Santa Lucia di Roma, assistita amorevolmente da genitori, amici, parenti, medici e riabilitatori. Ma ci sono due notizie sul caso della ragazza che alza il pollice per dire sì, apparsa in questi anni su tutti i giornali italiani: la prima è che tra 20 giorni sarà dimessa dal Santa Lucia e trasferita in una casa di riposo con pazienti più gravi e meno coscienti di lei; la seconda è che domani, mercoledì 24 febbraio, le istituzioni italiane, che in questi anni si sono occupate di lei in maniera non sostanziale, varcheranno le soglie dell’ospedale dove è attualmente ricoverata, con una visita del presidente della Repubblica, Mattarella, la ministra della salute, Lorenzin, e l’assessora alle Politiche Sociali della Regione Lazio, Visini, ai quali forse varrebbe la pena di sottoporre la responsabilità diretta che hanno riguardo Chiara Insidioso e tutte le donne che vivono, o hanno vissuto, violenza maschile.[…] 

2 Marzo 2016– Viene uccisa Berta Càceres: Berta Càceres – ambientalista, femminista, attivista per i diritti umani e i popoli indigeni – è stata assassinata, in Honduras, nella notte fra il 2 e il 3 marzo. 

2 Marzo 2016– Quote rosa, Italia e comuni: Solo 1 sindaco su 7 in Italia è donna. Poche donne nelle giunte comunali. In alcuni casi nemmeno una. In 1 comune su 4 la rappresentanza femminile è al di sotto della percentuale prevista dalla legge. A meno di due anni dalla sua approvazione, la riforma Delrio è ancora incompiuta. Il Ddl n. 56/2014, comma 147 art. 1, prevede che «nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico». 

3 Marzo 2016– E’ uscito nelle sale Suffragette!

11 Marzo 2016– Da aprile in Francia l’aborto è pagato dalla mutua: In Francia, dal 1° aprile 2016, tutto quello che concerne l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è rimborsato al 100%. L’iniziativa si deve alla Ministra della Salute Marisol Touraine, che ha deciso di includere nella copertura ogni prestazione medica che circonda l’aborto. Visite, esami, consulti e non solo l’intervento in sé. Il decreto, inoltre, stabilisce che le donne possono beneficiare della stessa assistenza in tutta la Francia, qualunque sia il metodo di IVG scelto, chirurgico o farmacologico. 

14 Marzo 2016– Abolita la ricetta per la contraccezione di emergenza: Niente più obbligo di ricetta per richiedere in farmacia il Norlevo, la meno cara tra le pillole del giorno dopo. Lo ha deciso l’Aifa, con provvedimento pubblicato lo scorso 3 marzo sulla Gazzetta ufficiale. 

23 Marzo 2016– Stupri di massa come arma di guerra condannati dall’aja: Per la prima volta nella storia la corte dell’Aja ha riconosciuto lo stupro di massa come arma di guerra. La Corte penale internazionale (Cpi) ha infatti condannato il 21 marzo scorso l’ex vicepresidente del Congo, Jean-Pierre Bemba, per assassinio, stupro e saccheggio in quanto comandante delle truppe che commisero atrocità continue e generalizzate nella Repubblica Centrafricana nel 2002 e 2003. E’ la prima volta che la Cpi condanna un imputato per il ruolo avuto in quanto comandante militare di un esercito. Ed è anche la prima volta che la Corte focalizza una sentenza sugli stupri di massa usati come arma di guerra in un conflitto. 

18 Marzo 2016– Londra: Abolita la tampon tax: In Italia ci aveva provato Pippo Civati, quando propose la Tampon Tax, una legge per ridurre al 4% l’Iva sugli assorbenti Interni. Proposta finita poi nel dimenticatoio. Un accordo raggiunto in seno all’Unione Europea consentirà al governo inglese di eliminare un’imposta del 5% sui prodotti sanitari, prevista finora dalla normativa comunitaria. Londra esulta per l’esito di una lunga lotta, che era diventata simbolo, più che dell’emancipazione femminile, della liberazione dal giogo di Bruxelles. Nel Regno Unito, così come in Francia, la tampon tax ha provocato la mobilitazione di schieramenti di donne, scese in piazza contro quella che veniva considerata un’imposta iniqua e sessista. Nel 2000 il Governo laburista di Tony Blair abbassò l’IVA sui prodotti sanitari dal 17,5 al 5%. Mentre pochi mesi fa il Parlamento ha rigettato l’azzeramento: l’ulteriore diminuzione sarebbe andata appunto contro le leggi comunitarie. Grazie alla concessione Ue, d’ora in poi i tampax inglesi saranno esentasse. In Italia intanto, nonostante qualche mobilitazione e l’iniziativa di Civati, le cose sono rimaste invariate: sul prezzo degli assorbenti, così come su quello degli altri prodotti, grava il 22% dell’Iva. 

31 Marzo 2016– Il Vietnam elegge la prima presidente del parlamento: Per la prima volta una donna è stata eletta presidente del parlamento in Vietnam. Nguyen Thi Kim Ngan, 61 anni, ha ottenuto il 95,5% di consensi da parte dell’Assemblea nazionale che ha annunciato la nomina sul suo sito.


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