domenica 15 gennaio 2017

"Errori di Giudizio"

Bias cognitivi




Con il termine "bias cognitivi" si indica le "scorciatoie mentali" che tutti noi spesso percorriamo per definire la realtà, creando così fraintendimenti, comportamenti inadeguati e decisioni sbagliate.
In origine il termine "bias" era attribuito al gioco delle bocce, indicando un tiro dal nome oblio, poi nel 1500 acquista un significato più ampio indicando la predisposizione e il pregiudizio.

I bias cognitivi non corrispondono necessariamente alla realtà, si sviluppano in base all'interpretazione delle informazioni precedentemente acquisite anche se non logicamente connesse tra loro, che portano così ad un errore di valutazione o mancanza di oggettività.

Gli studiosi hanno individuato circa 23 bias cognitivi, per ciascuno di questi esistono situazioni reali che vengono compromesse e percepite in modo sbagliato.

Gli errori di giudizio più comuni sono:

- Bias di conferma: le persone tendono a cercare tutte le informazioni di un pensiero e un parere che confermano la nostra credenza, ignorando tutto ciò che contraddice le nostre convinzioni. Questo meccanismo viene messo in atto per economia mentale, il nostro cervello preferisce focalizzarsi su ciò che conosce.

- Illusione di controllo: bias studiato nel 1975 da Ellen Langer. E' la tendenza a sovrastimare la nostra capacità di influenzare le opinioni e gli eventi estremi. E' un "errore di giudizio" che si ritrova spesso nei manager, nei politici e nelle persone di potere che casualmente durante il loro operato hanno ottenuto un risultato positivo.

- Eccesso di fiducia: è l'eccessiva fiducia nelle nostre valutazioni e nei nostri giudizi, forse potremmo ipotizzare che è il bias più diffuso ed è sempre connesso con "l'effetto Dunning Kruger"; più le persone sono incompetenti meno capiscono di esserlo.

Leggere la realtà che ci circonda priva di errori di giudizio è quasi impossibile, ma è possibile ridurre la probabilità di bias cognitivi tramite una apertura mentale tipica degli artisti.