mercoledì 18 marzo 2020

Riflessioni di una psicoterapeuta ai tempi del covid19



In questo periodo di isolamento e grande emergenza, causata da un nemico invisibile per questo ancor più pericoloso il mio lavoro si è trasformato. 
Ho privilegiato i colloqui terapeutici in smart working perché ora più che mai è importante "ESSERCI". E' essenziale stare accanto a quelle persone che si sono affidate a me e hanno deciso di fare un cambiamento evolutivo, quelle che hanno deciso di di risolvere i loro problemi, attivare le proprie risorse e raggiungere i loro obiettivi. 
"Ci sono" perché "esserci" è la cosa più importante in un momento di grande confusione. 
Mi piace pensare che ogni persona è come un vascello, può fare lunghi viaggi, attraversare tempeste ma deve avere sempre un porto sicuro dove tornare.
Il porto per tanti, e per tanto tempo, è stato il mio studio; e lo è stato anche per me.
Mi manca sentire e riconoscere i miei pazienti dal rumore dei passi, guardare la sveglia e osservare i minuti di ritardo, andare in sala di attesa è trovare le persone (piccole cose che per me fanno già parte della terapia), vedere i sorrisi, sentire i saluti poi le storie, le emozioni, le sensazioni, quel pezzettino di sé che ogni volta viene messo in gioco e regalato in quello spazio fisico che è lo studio.




I colloqui continuano, il pezzettino arriva tramite web, i sorrisi ci sono come i saluti, ma manca i "rumore" dei passi, quelli che caratterizzano ognuno di noi, quelli che ascolto prima di ascoltare le parole. 

Sono certa che torneranno, sono certa che il mio porto sicuro si riaprirà e sarà bello rivedere ognuno al di la del web.

Per adesso penso che siamo tutti in viaggio in un mare tempestoso con onde alte e vento forte, ma come la natura insegna: finirà, e ritroveremo la strada di un nuovo equilibrio.

Buon viaggio a tutti e tutte noi.

2 commenti:

  1. Grazie per la.sua positività e per esserci anche in questo momento difficile per tutti!
    Presto la contatto per vederci ❤

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per avermi scritto. Dobbiamo imparare a stare, aspettare...ce la faremo e ne usciremo più forti.

      Elimina