martedì 10 novembre 2020

 Effetto Covid19 nelle nostri menti




E' la prima volta che il mondo affronta in modo trasversale un virus che ha rotto completamente tutti gli schemi e le abitudini, amplificando rabbia, paura e ansia. L'incertezza costante e le preoccupazioni per la propria salute e quella degli altri insieme ai problemi economici hanno fatto sperimentare a molte persone una destabilizzazione emotiva, portando nuovi dubbi e molte incertezze. Ma esiste anche una fetta di popolazione che nelle prescrizioni del Ministero della Salute e del Governo ha trovato una dimensione più confortevole, maggiormente affine al proprio carattere e al proprio funzionamento in rapporto con gli altri.

QUALI SONO LE PERSONE CHE VIVONO QUESTA SITUAZIONE CON MAGGIOR EQUILIBRIO PSICHICO? 

Le persone che hanno trovato un loro equilibrio e un adattamento funzionale in questo periodo sono tutti quei soggetti con le seguenti caratteristiche: 

IPOCONDRIACI vivono questo periodo in modo paradossale. Avendo le informazioni della pericolosità del virus da autorità competente si sentono meno minacciati  e l'isolamento gli riduce l'ansia da contatto.

OSSESSIVI COMPULSIVI (DOC) in questo periodo hanno hanno interrotto i loro rituali proprio a causa del confinamento che ha diminuito l'ansia.

FOBIA SOCIALE, la quarantena e le attuali restrizioni hanno portato anche in questi soggetti dei miglioramenti. Le persone che soffrono di fobia sociale si sentono libere di non evitare gli altri, di non creare relazioni e false immagini che un mondo senza covid gli richiedeva di fare.

CHI HA BASSA AUTOSTIMA perchè il periodo ha livellato tutto e tutti, non devono più fare confronti dai quali uscirebbero sicuramente sconfitti senza il confinamento.

CHI NON E' ASSERTIVO, la comunicazione tramite web ha messo quei limiti e quelle distanze dovute sopratutto alla comunicazione per via chat aumentando il tempo fra richieste e risposte in modo tale da calibrare le parole e lenire le frustrazioni. 


LE PERSONE CHE SI TROVANO IN MAGGIORE DIFFICOLTA' SI TROVANO A VIVERE:

DIPENDENZA DA INTERNET, il confinamento ha creato un potenziamento dell'uso dei social e della rete prendendo un grande spazio giornaliero, cambiando le abitudini e i ritmi della quotidianità.

DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE (DCA), con il covid19 si sono amplificati a causa della mancanza di quelle abitudini divenute certezze come il recarsi in palestra aumentando la solitudine che poi viene colmata con le abbuffate. Ricordiamoci tutti quanto abbiamo cucinato per il lockdown e quanto il cibo è consolotaario.

ABBANDONO AFFETTIVO: la paura della morte dei propri cari e rimanere da soli è un pensiero costante per molti. Questa paura colpisce in maggior numero le persone più fragili come i bambini e gli anziani che sentono di dipendere da altri non solo emotivamente.

PAURA PER IL FUTURO: la mancanza di certezze porta una assenza di progettualità che può scaturire in stati di ansia e depressione anche molto gravi.

INTIMATE PARTNER VIOLENCE (IPV). La violenza da partner nelle relazioni intime e in maggior numero verso le donne in questo periodo è aumentata. Vivere in casa con un partner violento porta la vittima costretta all'isolamento, imposto non solo da colui che le fa violenza, ma anche dalle norme di contrasto alla pandemia a sviluppare stati di agitazione, tristezza, destabilizzazione, ansia e depressione.


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