mercoledì 27 novembre 2013

Violenza sulle donne, 76% dei casi fra le mura domestiche

26/11/2013

La psicologa-psicoterapeuta Lucia Magionami: «La violenza crea effetti gravissimi alla donna ma anche ai figli. I bambini mostrano problemi di salute e del comportamento relazionale»    
 

  

Il 25 novembre è Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è stata istituita nel 1991 dalle Nazioni Unite.
Come dimostrano i dati del ministero della sanità la violenza all'interno della famiglia è un fenomeno molto diffuso, il 76% delle violenze avviene all'interno delle mura domestiche, ad opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute.
Il termine violenza domestica non è interscambiabile con il termine conflitto, mentre per violenza domestica si intende la violenza di un uomo verso la partner, per conflitto domestico si intende una condizione tale che contiene dialettica, corresponsabilità e una sostanziale parità tra gli attori. Condizioni assenti all'interno di una dinamica di violenza. Dove esiste la violenza non c'è reciprocità, ma una posizione asimmetrica di sopraffazione che porta a provare sensazioni di paura e di terrore.
La violenza domestica è la forma più comune di violenza contro le donne il cui fine è ottenere un controllo sulla vittima. Infatti l'elemento costante all'interno della violenza è vedere la donna come un oggetto, essa viene vista dal partner come una "proprietà" di cui disporre.
La violenza domestica produce un trauma profondo che colpisce tutti gli aspetti della vita, della persona e delle relazioni. Le donne trovano strategie per difendersi dal dolore, efficaci apparentemente in un primo momento, possono in seguito diventare veri e propri disagi. Per esempio l'uso di alcool o alto dosaggio di psicofarmaci per cercare di calmare ansia in seguito diminuisce le energie per affrontare le situazioni.
Gli effetti del maltrattamento sono: apatia, difficoltà di attenzione e concentrazione, instabilità emotiva, ansia, abuso di alcool, droghe, psicofarmaci, paura e sfiducia verso gli altri, con il trascorrere del tempo, infatti se non si è ricevuto il sostegno adeguato si possono sviluppare conseguenze più evidenti come fobie, attacchi di panico, disturbi del sonno, disturbi dell'alimentazione e disturbo da stress post traumatico.
La violenza crea effetti gravissimi non solo alla donna ma anche ai figli presenti all'interno di famiglie con queste dinamiche. Infatti i bambini e le bambine che assistono a scene di violenza mostrano problemi di salute e comportamento relazionale.
I bambini che assistono alla violenza credono che senza tali comportamenti non si viva, questo comporta la cronicizzazione della vittimizzazione poiché essi subiscono un trauma all'identità interiore.
Questi bambini considerano pericoloso esprimere emozioni e pensieri per paura di essere loro a causare violenza e ricorrono a bugie e atteggiamenti per compiacere il genitore maltrattante.

Lucia Magionami
Psicologa-Psicoterapeuta


fonte: www.frescodiweb.it

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