giovedì 21 maggio 2020

Bullismo durante il confinamento

Cosa cambia?


In questo periodo di confinamento dovuto al Covid19 le scuole sono chiuse e i ragazzi costretti a casa hanno cambiato il loro modo di socializzare, ma le cattive abitudini e le prevaricazioni non si sono di certo fermate. 

Sicuramente si sono interrotti tutti quegli agiti di violenza che determinano il fenomeno del bullismo poiché viene a manca il contatto fisico tra i ragazzi mentre il cyberbllismo ha preso ancor più forza.

La mancanza di relazione fisica, tra il prevaricatore e la vittima, e il confinamento dovuto all'emergenza sanitaria ha portato dei cambiamenti nella dinamica sottostante al fenomeno. Gli spettatori del bullismo sempre presenti nella relazione disfunzionale di questo fenomeno ed  hanno in questo periodo acuito ancor più il senso di indifferenza a prendere parte ed intervenire per aiutare la  persona in difficoltà aumentando così quel muro di silenzio ed isolamento fertile per  la prevaricazione, gli insulti e le molestie.

In questi mesi, tutti noi professionisti, abbiamo evidenziato il nascere di nuove chat dove la vittima viene esclusa dalla conversazione oppure se viene inserita ogni volta che scrive o viene ignorata o derisa e incitata a tacere.

Il rischio di questa modalità è che il tempo la renda una pratica rafforzata che poi verrà riproposta anche alla fine dell'emergenza covid19.

Per poter arginare e riconoscere il cyberbullismo ogni adulto di riferimento deve cogliere i segnali che emergono dai ragazzi e aprire con loro una comunicare costante attenta e motivata da interessi e curiosità per un mondo a volte distante e dimenticato da chi ormai è adulto. E' necessario ricordare che il bullismo e il cyberbullismo esiste non solo per relazione tra la vittima, il bullo ma anche per la  presenza di spettatori. Proprio su questi si può agire rendendoli parte attiva responsabilizzandoli e lavorando sul senso civico e di solidarietà.

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