giovedì 11 giugno 2015




LA RICERCA DEL BENESSERE INTERIORE TRA LE PAGINE DELLA LIBROTERAPIA DELLA DOTTORESSA MAGIONAMI 



 




di Francesca Cecchini


Una serie di romanzi riescono ad unire un gruppo di persone. Culture differenti, esperienze di vita, etnie e gusti personali si mescolano insieme per dar vita, grazie alla lettura, ad un appuntamento mensile speciale dedicato unicamente al proprio io


Nove iscritti e inizia il primo ciclo di incontri di Libroterapia curati dalla Dottoressa Lucia Magionami. Il libro, dunque, utilizzato per indagare la mente umana di un gruppo di persone che decidono di dedicare parte del proprio tempo a se stessi e ai propri compagni di viaggio. “Un romanzo al mese attraverso la cui rielaborazione si arrivava a parlare di noi. Libri non troppo lunghi, non conoscendo l’eterogeneità del gruppo di lavoro, e semplici, almeno in apparenza anche perché io sono convinta che persino utilizzando un fumetto, ad esempio, si possa indagare l’anima di una persona”. Così inizia il nostro appuntamento con la Dottoressa Lucia Magionami che ci ha accolto nel suo studio, in pieno centro storico di Perugia, per parlarci della Libroterapia, in questo caso di gruppo, che permette, attraverso a lettura di libri, di arrivare, o quanto meno di provare a raggiungere, uno stato di benessere psicologico.


Come mai la scelta della Libroterapia?


“Mi sono avvicinata a questo campo perché a volte mi rendevo conto che in terapia individuale, lì dove non riuscivo ad interagire e a far vedere un determinato problema, mi veniva spontaneo dare un testo da elaborare. Dopo questo passo notavo che la terapia andava oltre. Ovviamente nelle sedute personali la scelta del volume è differente”.


Qualche esempio sui libri che ha scelto per lavorare con il gruppo? E, se c’è, quale il filo conduttore…


“Tra gli altri, “L’ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini, “Dieci minuti” di Chiara Gamberale e “Nostra signora della solitudine” di Marcela Serrano. Ho spaziato tra vari generi di romanzi. Il filo conduttore c’è sempre. In questo primo ciclo però non l’ho rivelato all’inizio del percorso, ma solo alla fine, ed era il cambiamento. Attraverso le pagine dei libri ho mostrato al gruppo che si può arrivare ad un cambiamento nel momento in cui ci si ritrova in un tempo fermo della propria vita, e quante sono le possibilità di riuscire a farlo”.


Ha mostrato al gruppo anche come cambiare?


“Si, ho mostrato anche come cambiare nel momento in cui ci siamo “rivisti” nei protagonisti dei romanzi che sceglievamo. Pensa che a volte è accaduto che, pur avendo letto lo stesso libro, qualcuno pareva averne sfogliato uno diverso. Mi spiego: può capitare di rimanere tanto coinvolti da ciò che leggiamo da arrivare a percepire un finale diverso da persona a persona. Perché in ogni libro c’è una parte di noi”.


Ogni partecipante però ha un proprio vissuto e, immagino, problemi differenti. Dunque come possono queste persone riuscire ad amalgamarsi e condividere?


“Il libro è la chiave di tutto. Usando un determinato romanzo si parte tutti insieme per un viaggio, cui tema principale è dettato da quello che si legge. Durante il percorso ci si immedesima ognuno in quello che si riesce a sentire più vicino. A questo punto avviene la condivisione e il confronto con il gruppo”.


Il gruppo si riunisce solo una volta al mese o ci sono attività collaterali?


“C’è solo un incontro al mese durante cui ci si confronta, si riflette insieme, si condivide la lettura effettuata e viene assegnato un nuovo libro per il mese successivo. E’ un “momento speciale” che di volta in volta porta il gruppo non alla soluzione dei propri problemi, non ad una “guarigione”, ovviamente, ma al raggiungimento di uno stato di benessere che fa bene al corpo e all’anima. Si ritaglia uno spazio di due o tre ore al mese in cui il mondo rimane chiuso fuori e ci si ritrova in uno spazio fatto su misura solo per noi, per le nostre necessità. Durante le sedute di Libroterapia non occorre fermarsi a parlare dei propri problemi ma solo di ciò che è inerente il libro. Se poi quest’ultimo ci porta a parlare di noi, questo viene da sé. Quando mi viene chiesto “Cosa trovo in questo gruppo?”, io rispondo: quello che tu ci metti. Tengo a sottolineare che se dovesse capitare di incontrarsi al di fuori dell’appuntamento mensile, chiedo di non parlare mai del libro. Quello è un argomento chiuso alle nostre ore di gruppo”.


Ci può anticipare qualcosa sul prossimo ciclo di incontri?


“Durante questo primo ciclo abbiamo avuto 5 incontri. Per il prossimo, che inizierà ad ottobre, pensavo, di arrivare ad otto. Ovviamente, oltre ai partecipanti del primo gruppo, le iscrizioni sono aperte a chiunque vorrà partecipare e avrà voglia di unirsi al nuovo viaggio che avrà un filo conduttore originale che, però, preferisco non svelare ancora”.


Cosa è rimasto a lei ora che questo primo percorso è terminato?


“A me queste persone hanno dato molto e per me è stata una forte emozione. Per farvi capire vorrei leggere uno dei messaggi che una delle partecipanti ha donato al gruppo: “L’incontro dello scorso sabato per me è stato davvero molto stimolante per la mente e, ho scoperto poi, anche per il corpo. Si perché ogni cellula del mio corpo sembrava ballare una rumba per tutte le cose su cui ho potuto riflettere in silenzio e durante il nostro scambio di opinioni. Grazie a tutte voi di esserci, di parlare, di permettermi di lasciare uscire qualche sfogo, di ascoltare e, soprattutto, grazie a questa idea di Lucia di unirci in questa esperienza. Chissà tra un anno se e come ci ritroveremo… arricchite, deluse, cambiate oppure esattamente come oggi. Per me è una bella sfida e per voi? Io sono una logorroica ma questa sono io. Mi scuso con chi questo non lo tollera. Buona lettura a tutti”.


Il ciclo si è chiuso con l’assegnazione di “Il gusto segreto del cioccolato amaro” di Kevin Alan Milne. Buona lettura a tutti!




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