sabato 28 febbraio 2015

Donne maltrattate, apre in Umbria il primo centro d’ascolto per uomini violenti

L'associazione Margot promotrice del progetto prevede gruppi di sostegno per uomini che vogliono cambiare il loro modo di essere



Dalle parole ai fatti. Dagli auspici, da tante parti arrivati, alla realtà. E’ in quest’ottica che l’associazione Margot, presieduta dalla giornalista Vanna Ugolini, ha dato vita al primo centro di ascolto per uomini violenti. L’iniziativa, presentata mercoledì mattina all’università per gli stranieri di Perugia dalla Ugolini e dal vicepresidente dell’associazione Massimo Pici, prevede un piano operativo ben specifico per quegli uomini che vorranno cambiare il loro modo di essere.

Gruppi di ascolto E quindi, nel regolamento del centro di ascolto sono previsti gruppi di confronto e incontri individuali. Presa in carico e assistenza. Gli uomini che non riescono a non essere violenti nelle loro relazioni personali dunque d’ora in poi in Umbria non avranno solo una sanzione penale, ma anche una possibilità di aiuto concreto per cambiare il loro modo di essere.
In particolare, al momento della presa in carico degli utenti questi vengono sottoposti ad un certo numero di colloqui di orientamento al fine di identificare il gruppo in cui inserirli, di comprendere la loro motivazione e, una volta accettato il regolamento dello sportello, guidarli nell’inserimento.
Sin dal primo incontro, viene sottoposto all’utente il modulo relativo all’accettazione del presente regolamento, al trattamento dei dati personali , all’impegno a comunicare i nominativi ed i recapiti di eventuali partner con il contestuale consenso a contattare i partner e le forze di Pubblica Sicurezza in caso di gravi ed evidenti rischi all’incolumità di un qualunque soggetto.

Specialisti Gli uomini violenti verranno seguiti da professionisti quali avvocati e psico-terapeuta che, mettendo a disposizione del centro la propria attività professionale, si occuperanno di seguire le attività specifiche del centro seguendo ed assistendo gli utenti attraverso le proprie competenze professionali specialistiche in materia. I gruppi in particolare vengono gestiti da uno psico-terapeuta e da un avvocato ed hanno lo scopo di agevolare il confronto tra soggetti che si trovano ad affrontare ed a vivere situazioni similari in modo da evitare escalation o un approccio violento alle problematiche della vita di coppia o dell’interazione sociale. Nel corso degli incontri, gli utenti verranno aiutati dalla psicoterapeuta e dall’avvocato a confrontarsi tra di loro, al fine di ridurre il senso di abbandono e di impotenza che, spesso, degenera in condotte violente ed aggressive. Verranno inoltre affrontate, nell’ambito del gruppo di confronto, anche le problematiche giuridiche legate alla vita di coppia in modo da aiutare gli utenti a non sentirsi con le spalle al muro e abbandonati dalla giustizia.

Recupero Sono previste anche attività di prevenzione e recupero: gli interventi vengono svolti all’interno degli Istituti penitenziari, ovvero a seguito di affidamento da parte dei servizi sociali, e sono finalizzati al recupero di persone condannate per reati di maltrattamenti in modo da evitare la recidiva nel caso di reati di natura violenta. Nella speranza che forse, finalmente, prendendo in carico l’autore delle violenze, facendogli capire che un altro modo di essere è possibile, l’infinita escalation di violenza contro le donne segni una battuta d’arresto. 

mercoledì 25 febbraio 2015

Margot Net, l’intervento di Vanna Ugolini

24/02/2015


Martedì 24 febbraio Libertas Margot presenta l’apertura di un centro di ascolto rivolto ad autori di maltrattamenti.







Il centro si chiama MARGOT NET: una rete di servizi, ma anche di protezione. E’ un servizio che noi ci sentiamo di offrire, anche se sentiamo tutta la responsabilità nel fare questo passo, in quanto associazione che dal 2013 si occupa di violenza di genere: una associazione composta da professionisti che declinano le loro competenze in favore del sociale. Coloro che fanno parte di Margot vengono da esperienze e percorsi di vita molto diversi, ma che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con la violenza di genere. Tutti siamo accomunati dalla consapevolezza che è il momento di superare la fase dell’allarme, della contabilità delle vittime, per cominciare a fare, a impegnarsi concretamente in prima persona.

Ci siamo chiesti: in quale direzione andare? Non è stato difficile capirlo, perché la direzione ce l’hanno indicata le donne che si sono avvicinate alla nostra associazione.

Una direzione è quella di rendere efficace e più veloce il percorso che una donna deve fare dal momento in cui, subendo violenza, decide di denunciare chi la maltrattata. Molto spesso questo percorso che va dal referto ospedaliero al processo diventa un secondo calvario per le vittime di genere. Si tratta della condizione che gli psicologi chiamano "vittimizzazione secondaria". Per questo, grazie, ripeto, alla fiducia che le forze di polizia hanno avuto in noi, abbiamo organizzato incontri e seminari di formazione rivolti alle forze dell’ordine il cui lavoro è determinante per il buon esito di un processo.

Con il progetto che andiamo a presentare oggi vogliamo fare un passo in una direzione diversa, rivolgendoci agli uomini autori di maltrattamenti.

Gli studi fatti in proposito hanno stabilito che solo il due per cento degli uomini violenti ha problemi psichici. L’altro 98 per cento è composto da persone in grado di intendere e di volere. Persone che, quindi, decidono di essere violente. Noi crediamo che si possa scegliere di non essere persone violente.

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare due professionisti preziosi per l’associazione, che ci consentono di fare questo passo in avanti. Una è la dottoressa Lucia Magionami, una psicologa che si è occupata a lungo di violenza alle donne, ha lavorato molti anni anche a Telefono Donna, quindi nelle istituzioni, e si è formata al Centro autori maltrattamenti di Firenze, una delle scuole capofila in Italia. La dottoressa ha deciso di collaborare anche con noi e le sue competenze sono diventate una risorsa preziosa per l’associazione, così come quelle dell’avvocato Emanuele Florindi, che si occupa di violenza da moltissimi anni, collaborando anche con associazioni come Telefono Azzurro e Telefono Rosa. Anche l’avvocato Florindi ha scelto di entrare a far parte di Margot e le sue competenze saranno importantissime per fornire un quadro più ampio alle persone che si rivolgeranno al nostro sportello.

Per questo crediamo di avere le competenze e la professionalità per creare uno spazio, fisico e psicologico allo stesso tempo, in cui sia possibile per le persone che lo vogliono, uscire dalla violenza.

Crediamo che questo sia un modo importante di fare prevenzione efficace.

In Umbria non esistono servizi di questo tipo e in Italia ne esistono pochissimi, quindici in tutto, in parte gestiti dalle strutture pubbliche, in parte da professionisti.


Come è organizzato Margot Net
Il modello organizzativo di Margot Net nasce dall’osservazione dei vari sportelli di ascolto e di aiuto rivolte a persone autrici di maltrattamenti o di condotte aggressive.

Margot Net si propone di fornire a queste persone uno spazio dove poter incontrare singolarmente e in gruppo professionisti in grado di fornire loro sostegno, informazioni e una alternativa alla strada della violenza. Obiettivo del progetto Margot Net è l’educazione alla risoluzione non violenta del conflitti interpersonali

A chi si rivolge

MN si rivolge a tutti coloro che per le più svariate ragioni, non ultima la sensazione di impotenza e abbandono, temono di poter commettere atti di violenza oppure che hanno commesso atti di violenza.


Come funziona Mn

Mn si basa sull’idea che il confronto guidato tra persone che si trovano a vivere situazioni simili rappresenti un valido strumento di educazione all’autocontrollo e il primo passo verso una cultura della non violenza nei rapporti interpersonali.

A tal fine gli utenti verranno incontrati singolarmente dai professionisti in modo da individuare il gruppo migliore, sulla base delle caratteristiche delle componenti, in cui inserirsi. 

Accanto all’educazione alla formazione e informazione dei soggetti che ritengono di poter compiere atti di violenza Margot Net si propone di formare ed informare anche le potenziali vittime di violenza attraverso un percorso teorico pratico che aiuti le donne o le ragazze a gestire nel migliore dei modi le situazioni di rischio da un punto di vista psicologico, comunicativo, legale e fisico.

Per tutelare la privacy degli utenti non divulghiamo la sede degli incontri.

I contatti con l’associazione e le richieste di incontro possono avvenire attraverso mail, in cui viene richiesto un numero di telefono per un contatto diretto.

Per tutto quello che riguarda la logistica dello sportello ci appoggiamo alla Libertas Perugia, a cui ci siamo affiliati in virtù dei corsi di protezione personale che organizziamo e che ringraziamo fin da ora

Come ringraziamo, ovviamente l’università per Stranieri per accoglierci sempre per le nostre iniziative e il Siulp che comunque ci dà sempre sostegno.


Vanna Ugolini

© 2014 www.margotproject.org






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lunedì 23 febbraio 2015

Conferenza stampa di presentazione

del primo centro di ascolto in Umbria per autori di maltrattamenti proposto dall’associazione Margot

L’appuntamento è per martedì 24 febbraio alle ore 10.30 

presso la Sala Goldoniana dell’Università per Stranieri

 

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Essere una persona violenta è una scelta.
Si può scegliere di non esserlo
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Saranno presenti:
 
il magnifico Rettore
dell’Università per Stranieri
Giovanni Paciullo
Lucia Magionami, psicologa
Emanuele Florindi, avvocato
Vanna Ugolini, presidente Libertas Margot
Massimo Pici, vice presidente Libertas Margot
Mauro Brugnoni, presidente Libertas
 



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venerdì 13 febbraio 2015

Ah l'amore... l'amore....


"Non esiste la meta precisa 
della mela ma un incontro di 
due parti che ogni giorno si aggiustano 
un po' per fare una mela completa"

{dott.ssa Lucia Magionami} 


La vita di coppia esige una costruzione costante e paziente da parte di entrambi, sperimentando difficoltà e impegno. L’incontro di due persone porta all’avvicinamento di pensieri, modalità, abitudini, valori, linguaggi e simboli diversi, che necessitano quindi di conoscenza e di affiatamento. Sono due mondi che vengono in contatto e che richiedono a entrambi rispetto, apertura, adattamento, pazienza. Se vissuta in modo corretto, la relazione di coppia rappresenta un’esperienza di vera crescita: la fiducia che si stabilisce tra persone che si stimano porta a comunicare profondamente e a consapevolizzare aspetti di sé più nascosti, arrivando a sperimentare in modo sempre più autentico il sentimento dell’amore.



La ricchezza dell’incontro accade se ognuno rispetta la personalità dell’altro e lo aiuta a realizzarsi. I partner, nella scelta di stare insieme, di camminare e costruire (partendo da due realtà) una realtà nuova, sperimentano l’amore: essere disponibili a donarsi all’altro per contribuire alla sua crescita evolutiva e spirituale.


Un aspetto fondamentale per la buona riuscita di una relazione è la stima per se stesso (la giusta percezione del suo valore) che ognuno dei partner deve avere. Si evita così il pericolo di scaricare sull’altro il proprio senso di inadeguatezza, ingaggiando modalità di richiesta di conferma continua, di dipendenza dal riconoscimento, che lasciano comunque insoddisfatti, che non permettono di raggiungere la serenità.


Se non si è contenti di se stessi, ci sono poche possibilità di attrarre un compagno degno; e anche se ciò accadesse, non credendo di meritarlo, o lo rifiuteremmo o saboteremmo la relazione in una infinità di nodi inconsapevoli.
La premessa fondamentale è che tutte le nostre relazioni sono basate su quella che abbiamo con noi stessi. Non possiamo infatti imparare ad amare gli altri se non riusciamo ad amare noi stessi.

N.B: le illustrazioni postate sono opera dell'artista Pynet Raymond


Buon San Valentino a tutti!