giovedì 16 luglio 2015

LIBROTERAPIA.NET

LIBROTERAPIA.NET è il portale che riunisce professionisti che operano nel settore della Libroterapia e vogliono tramite questo spazio farsi conoscere, promuovere le loro iniziative, scrivere articoli di approfondimento sul loro modo di lavorare.
Ma non è solo questo: LIBROTERAPIA.NET è anche un modo per trovare i luoghi in cui la Libroterapia viene applicata, dalle Librerie che promuovono o propongono progetti di Libroterapia alle Scuole che formano i professionisti, alle Case Editrici che hanno interesse per l'argomento.


I professionisti della nostra rete vivono e lavorano in diverse zone d'Italia, ma hanno in comune la passione per i libri e la voglia di approfondire le possibilità di benessere psicologico derivanti dalla lettura.



Noi e le persone con cui amiamo stare.



giovedì 9 luglio 2015

“Ogni grande viaggio cominicia da un piccolo passo”


Questa citazione di Lao-Tze ci introduce ad un argomento molto sentito: il “changing” ovvero il cambiamento. Questo può cominciare anche dalle piccole cose senza stravolgimenti.





Negli ultimi anni anche in Italia si sta sempre più diffondendo uno stile di vita ormai sperimentato in tutto il mondo: "changing" ovvero il cambiamento. Il Changing viene descritto, da chi decide di fare cambiamenti drastici della propria esistenza, come rottura di una grigia routine "che mi soffocava". Effettivamente l'origine di questa reazione è dovuta alla crisi prodotta da abitudini sclerotizzate e opprimenti. Gli italiani sono per cultura un popolo di tradizionalisti e di abitudinari, ma le trasformazioni socio-economiche li hanno costretti a mutare abitudini, ritmi, scelte di vita, magari senza accettare da subito la novità. Il cambiamento porta sempre grandi opportunità, aiuta a scoprire sé stessi ad aumentare la creatività inventando nuovi lavori, nuovi interessi e può incrementare l'autostima. 
Quando parliamo di grandi cambiamenti personali pensiamo a un nuovo lavoro, una città diversa, un partner o persino a cose più frivole come un look o una acconciatura. Ma prima di arrivare a rivoluzionamenti drastici, si può avviare la fase di cambiamento cominciando dalle piccole cose senza stravolgere completamente la propria vita. Possiamo allenarci al cambiamento cercando un supermercato diverso dove fare la spesa o scegliendo un altro tragitto per andare da casa al lavoro, coltivando nuove amicizie o iscrivendosi a qualche stage o laboratorio che ampli la nostra esperienza.
È da chiedersi: "perché abbiamo buoni propositi ma poi non cambiamo?" Il cervello ama gli automatismi e ripete molto volentieri apprendimenti acquisiti, risparmiando energie controlla e padroneggia azioni complesse senza scegliere consapevolmente tutte le singole sequenze che compongono l'intera azione.
L'essere umano è spaventato dal cambiamento poiché culturalmente non è abituato ad accettare l'ignoto; quel senso di mancanza di controllo che ne deriva crea uno stato d'ansia spesso mal gestibile.
Una delle difficoltà maggiori è la "pigrizia mentale" di coloro che non riescono o non vogliono mettersi in gioco. La paura di perdere le certezze, anche se non più soddisfacenti, impaurisce e blocca la spinta a trovare nuove soluzioni. Questa chiusura verso il cambiamento può essere causata anche dall'orgoglio che impedisce di muoversi da una posizione cristallizzata che non offre orizzonti ma protegge dall'ignoto.
Quando si pensa di mettere in atto un comportamento nuovo il nostro cervello si mette in difesa, deve costruire nuovi percorsi neuronali ancora non esistenti. Perciò non basta solo desiderare ma è indispensabile cominciare ad agire. La motivazione come ha più volte dichiarato S. Guise in "Mini habits, smaller habits, bigger resultas" non è del tutto affidabile per ottenere un cambiamento poiché dipende molto dalle nostre emozioni e da quello che ci circonda. Mentre, la forza di volontà è di gran lunga più affidabile anche se ha molti limiti. Nel 2012 Roy Baumeister ha dimostrato come anche la forza di volontà si affatica, e che nei casi in cui ci troviamo prendere più decisioni consecutive avremo molte probabilità di incappare in cedimenti; questo fenomeno è descritto come la "deplezione dell'io", un esaurimento delle nostre risorse che vanno ad intaccare il lavoro della corteccia prefrontale.
Quando la corteccia prefrontale si stanca immediatamente entrano in azione i gangli della base dove sono depositati tutti gli schemi d'azione già acquisiti. Perciò se vogliamo essere artefici del nostro cambiamento dobbiamo mettere in atto piccoli gesti, piccoli rituali che poi porteranno alla costruzione di una nuova abitudine. 
Questi piccoli passi possono essere visti in principio come ridicoli sforzi, invece sono la base per una modificazione del proprio vivere. Infatti una piccola abitudine richiede un minimo sforzo, anche la difficoltà nel compierla risulta minima, stanca poco e sicuramente è più facile mantenerla evitando il fallimento.
Spesso il cambiamento agito viene fatto per necessità sottovalutando il benessere che può portare nello scoprire cose nuove si scopre noi stessi e si apprende come fare scelte migliori per noi aumentando la nostra autostima e la fiducia in noi stessi.



giovedì 2 luglio 2015





Questa settimana ho ricevuto questo dono prezioso. GRAZIE alla vita, ai colori, alle anime che si incontrano e si lasciano piccoli doni preziosi. Grazie Serena Duchini Zullo.

https://italianespionage.wordpress.com/2015/06/30/un-film-che-ha-cambiato-il-copione-della-vita-da-queste-parti/