giovedì 21 ottobre 2021

  Come ti fa sentire un percorso terapeutico?


 

Foto scattata da me all'Argentario

Durante la terapia avrai alti e bassi, momenti difficili scaverai sul tuo passato, torneranno a galla sentimenti che stavano chiusi in qualche cassetto della mente, spolvererai ricordi, riorganizzerai parole e relazioni ma poi troverai il tuo posto quello sufficientemente comodo per affrontare il mare della vita.

Per descrivere meglio prendo in prestito le parole di Isabel Allende in Donne dell'Anima mia: " Ho vissuto un mare in tempesta, con onde che mi portavano nella cresta e poi mi facevano precipitare nel vuoto. Queste onde sono state così forti nel passato, che in periodi in cui tutto va bene, invece di rilassarmi e godermi la pace del momento, mi preparavo alla successiva violenta caduta, che credevo inevitabile. Adesso non è più così. Ora navigo alla deriva, giorno dopo giorno, contenta del semplice fatto di galleggiare finchè possibile. "

giovedì 7 ottobre 2021

 


Questo diario è stato pensato come "un tempo per te" uno spazio per fermarti, per dedicarti quel tempo necessario per leggere e scrivere di emozioni che ti portano a scoprire il tuo vero sé. Per poi finire in cucina tra gli odori e i sapori che "fanno casa". Quella alchimia che attraverso il fare trasforma gli ingredienti in cibi elaborati. ogni ricetta abbinata al romanzo e alla stagione è tratta dal quaderno di cucina di Fernanda Pievaioli.



Grazie alle prime immagini che mi sono arrivate dalle prime donne che hanno fatto entrare nella loro casa Scorze d'Arancia.




Grazie a Viviana Picchiarelli la scrittrice umbra che ambienta i suoi romanzi nelle rive del lago Trasimeno. Per me un grande onore ricevere un suo apprezzamento.




Grazie a Laura Parbuono amica d'infanzia che ancora mi porto dietro con giocosità perché i sentimenti non hanno età e non invecchiano mai.




Grazie ad Agnes amica cara incontrata in circostanze avverse ma che da subito stavamo dalla stessa parte del mondo. 


Grazie <3

Grazie <3

Grazie <3


 Scorze d'Arancia



Questo Diario di lettura nasce dalla mia esperienza professionale con i gruppi di Libroterapia: parole lette, emozioni raccontate. È stato pensato come un percorso al femminile che vuole mettere in luce le emozioni che scaturiscono dalla lettura di alcuni romanzi scelti. 12 libri di recente pubblicazione, molto diversi tra loro, per taglio, poetica, ambientazioni e strutture narrative ai quali sono stati associati altrettante ricette originali e semplici da preparare.


















Scorse di Arancia” un titolo evocativo.




L’arancia è il frutto simbolo di ricchezza, fertilità, intraprendenza, sensualità. La bontà del frutto e il suo succo rappresentano il “l’anima della vita“. Prima però c’è la scorsa, la parte dura che a volte è più amara, a volte meno come gli eventi che ci accadono nella vita quotidiana.




Scortesie tra amici




Quando si aiuta qualcuno molto spesso non si riceve riconoscenza, si riceve o una formale gratitudine o addirittura nulla se non ostilità.
Tutti questi sentimenti fanno parte dell’insensibilità, dell’egoismo, di mediocrità di chi riceve un aiuto economico, morale, culturale o pratico.
Questa mancanza di riconoscenza deriva dal fatto che pone il beneficiario dell’aiuto in una condizione down nei confronti di chi lo ha aiutato. Una condizione affettiva tollerabile solo a chi ha una psiche strutturata e matura. Perché nelle relazioni non sempre possiamo essere in posizione up.
Il beneficiario di gratitudine banalizzando o dimenticando le idee suggerite, farà in modo di eliminare chi gli ha dato in modo da non mettere a repentaglio il suo status di “dominatore”.
Tutto questo non deve inaridire chi dona perché “dare” fa vibrare la bellezza. “Chi da nella vita poi sempre avrà!”

Ascoltati e prenditi cura di te!




Non hai bisogno di caffè; Hai bisogno di dormire.
Non hai bisogno di nicotina; Devi camminare.
Non hai bisogno di alcol; Hai bisogno di ridere a crepapelle.
Non hai bisogno di sesso; Hai bisogno di connessione.
Non hai bisogno di stupefacenti; Hai bisogno di pensare.
Non hai bisogno di stimolanti; Hai bisogno che ti abbracci.
Non hai bisogno di allucinogeni; Hai bisogno di arte.
Non hai bisogno della televisione; Hai bisogno di poesia.
Non hai bisogno di relazioni amorose; Hai bisogno di amore.
Hai bisogno di te.
Ho bisogno di me.
Soprattutto hai bisogno di pace interiore, il che richiede armonia tra l'interno ed esterno.
Fai quello in cui credi, e credi in quello che fai.
(Dal web)

venerdì 1 ottobre 2021

  Una stanza per te





Foto scattata da me della Cafebreria El Pendulo a Città del Messico 





Ogni percorso terapeutico è costituito da piccole attenzioni, da parole, gesti calibrati, cuciti e ricamati su misura per la persona che chiede di essere ascoltata. 
Per questo sono importanti i primi colloqui perché determinano la forma che prenderà il percorso di cura.


Scegliere il proprio terapeuta è importante per questo ci si sente chiedere da amici e conoscenti consigli su quali aspetti valutare.  Spesso mi sono sentita dire che si è scelto il professionista in base alle foto trovate nel web della stanza dove riceve. Questo per me è un grave errore dal momento che molti di psicoterapeuti lavorano presso studi con altri medici e specialisti e a volte capita di "girare" per le stanze perciò il luogo può cambiare da giorno a giorno della settimana (a volte accade anche a me a Firenze). 


Altre volte la stanza del professionista contiene piccole cose di valore inestimabile ma di poca armonia tra un oggetto e l'altro. Sono doni di pazienti che hanno finito il percorso, sono oggetti simbolici che vengono consegnati al terapeuta oppure come è accaduto a me nel mio studio di Perugia c'è uno spazio nascosto dove sono stati messi i ricordi dei miei pazienti: scatole sigillate che contengono amori finiti (oggetti, bigliettini di cinema, foto vacanze).  Queste scatole a volte rimangono tanto nello studio a volte anni, a volte solo mesi. Sono li sono consegnate a me per il tempo necessario di rielaborare o di andare oltre.

La stanza è il luogo altro, il luogo della mente il luogo di vedere oltre, senza essere giudicati ma accolti nelle proprie fragilità. Il terapeuta giusto per te non deve avere necessariamente una stanza di designer ma una relazione sufficiente comoda, per far sentire a suo agio il paziente ma non troppo agiata da non farlo poi alzarsi e continuare il suo cammino nella vita.

Dopo il primo colloquio deve rimanere addosso il "vestito" cucito durante la relazione che sia fatto di un po' di consapevolezza e di libertà di scelta di prendersi cura di sé.


Foto presa dal web