domenica 1 dicembre 2019

CALENDARIO DELL'AVVENTO

25 gesti carini da donare a sè stessi e agli altri nell'attesa del NATALE


Il calendario della gentilezza è una idea che negli ultimi anni si è molto diffusa nel web, in modo che l'attesa del Natale, per chi lo festeggia abbia un senso più profondo, meno egocentrico e commerciale e più attento alle relazioni con gli altri e con sé stessi.

Da oggi in poi mettere in pratica questi piccoli gesti faranno la differenza rendendo il mondo più gentile e se ti va taggami e usa il mio #luciamagionami così possiamo riconoscerci in questo viaggio lungo 25 giorni.

1 Dicembre: Sii gentile con te stesso facendo qualcosa che ti rende felice.

2 Dicembre: Saluta chi incontri per strada, se ti sembra un atteggiamento troppo esuberante prova comunque a sorridere.

3 Dicembre: Quando vai a fare la spesa compra qualcosa per donarlo a chi ne ha bisogno.

4 Dicembre: Fai un favore a qualcuno, mettiti al suo posto per compiere una commissione o un piccolo lavoretto.

5 Dicembre: Pianta un albero per rendere più verde e sano il mondo.

6 Dicembre: Addobba casa a festa.

7 Dicembre: Non mandare wathapp, no audio ma fai una telefonata ad un amico o ad una amica.

8 Dicembre: Cucina dei biscotti da regalare agli amici e ai colleghi di lavoro.

9 Dicembre: Fai un complimento sincero a qualcuno che conosci.

10 Dicembre: Fai una passeggiata lasciando a casa il telefono e prenditi il tempo per pensare.

11 Dicembre: Perdona qualcuno che ti ha fatto un torto. Questo ti rende libero.

12 Dicembre: Oggi usa le parole GRAZIE e PER FAVORE almeno 10 volte.

13 Dicembre: Vai a vedere le luci di Natale in città.

14 Dicembre: Oggi non criticare nessuna azione ne tua ne degli altri.

15 Dicembre: Organizza una cena con gli amici.

16 Dicembre: Fai beneficenza.

17 Dicembre: Compra regali che piacciono a chi li riceve e non a te.

18 Dicembre: Condividi un post positivo nei tuoi social.

19 Dicembre: Tieni la porta aperta a qualcuno o qualcuna mentre esce o entra.

20 Dicembre: Raccogli un rifiuto che trovi per strada anche se non è tuo.

21 Dicembre: Scrivi 5 cose per cui sei grato.

22. Dicembre: Fai viaggiare un libro, lascialo in un posto pubblico.

23 Dicembre: Lascia un post-it nel palazzo in cui vivi oppure un messaggio nella "chat vicinato" per augurare al tuo piccolo villaggio i tuoi migliori auguri.

24 Dicembre: Vai a trovare qualcuno che in questi giorno è solo.

25 Dicembre: BUON NATALE

mercoledì 27 novembre 2019


Il 25 novembre 2019
Euroma2 si tinge di rosa in occasione della
Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne


Roma, lunedì 25 novembre 2019. Euroma2 ospita, in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza sulle Donne”, un appuntamento fuori programma con il Caffè Letterario, che per questa data vedrà protagoniste tre autrici donne, in un talk tutto al femminile. Interverranno all’appuntamento le scrittrici Cinzia Giorgio, Carla Cucchiarelli e la psicologa Lucia Magionami. L’appuntamento è al secondo piano, nell’area food court, a partire dalle ore 18:00.

















lunedì 25 novembre 2019

25 Novembre 2019

Ricordiamo queste donne uccise per mano di chi diceva di amarle. 

L'amore non uccide, l'amore protegge.

(Fonte: casi riportati dai media nel 2019)

1. Luisa Minghè (9 gennaio)
2. Luisa Zardo (9 gennaio)
3. Angela Stefani (21 gennaio) 
4. Marisa Sartori (3 febbraio)
5. Maria Sestina Arcuri (5 febbraio)

6. Angela Stefani ( 5 Febbraio)
7. Ghizlan El Hadraoui (7 febbraio)
8. Neda Vannoni (21 febbraio)
9. Claudia Bortolozzo (22 febbraio)
10. Norina Matuozzo (2 marzo)
11. Diva Burin (2 marzo)
12. Donatella Rigon (4 marzo)
13. Alessandra Immacolata Musarra (7 marzo)
14. Fortuna Belisario (7 marzo) 
15. Rosalia Daniela La Gumina (15 Marzo)
16. Roberta Priore (19 marzo)
17. Nicoletta Indelicato (20 marzo)
18. Hong Songmei (29 marzo)
19. Romina Meloni (31 marzo)
20. Loredana Calì (1 aprile)
21. Blassing Benedicta Daniel (7 aprile)
22. Anna Lisa Ravenna (9 aprile)
23 Elena Caprio (12 aprile)
24. Clementina Spada (12 aprile)

25. Romina Iannicelli (16 aprile)
26. Elvira Bruno (17 aprile)
27. Licia Zambon (19 aprile)
28. Alice Bredice (28 aprile)
29. Erika Cavalli (1 maggio)
30. Imen Chatbouri (2 maggio)
31. Carmen Vermica (7 maggio)
32. Damia El Essali (8 maggio)
33. Anna Cassalia (19 maggio)
34. Mileidv Verdial Canales (25 maggio)
35. Giuseppina Addonante (5 giugno)
36, Marianna Sandonà (8 giugno)
37. Elisa Ciotti (10 giugno)
38.Maria Corazza (14 giugno)
39. Anna Maria Scavo (15 giugno)

40. Gloria Dahno (20 giugno)
41. Patrizia Garro (20 giugno)
42. Michela Marchesani (23 giugno)
43. Roberta Perillo (11 luglio)
44. Deborah Ballesio (13 luglio)
45: Luciana Bonzanini (14 luglio)
46. Teresa Petrone (18 luglio)
47. Maria Miotto (5 agosto)
48. Hui Zhou (8 agosto)
49. Maria Cegolea (12 agosto)
50. Brigida De Maio (18 agosto)
51. Cinzia Fusi (23 agosto)
52. Elisa Pomarelli (25 agosto)
53. Maria Aparecida Venancio De Sousa (26 agosto)
54. Adriana Signorelli (27 Agosto)

55. Marina santoro (31 agosto)
56. Atika Gharib (3 settembre)
57. Eleonora Perraro (5 settembre)
58. Elisa Pomarelli (7 Settembre)
59. Charlotte Yapi Acassi (24 settembre)
60.Fatima Kaddouri (25 settembre)
61.Celestina Castiglia (1 ottobre)
62. Cristina Maioli (4 ottobre)
63. Zinaide Solonari (6 ottobre)
64. Mihaela Roua (9 ottobre)
65. Teresa Santolupo (12 ottobre)
66. Giulia Lazzari (17 ottobre)

67. Aliona Oleinic (18 ottobre)
68. Filomena Bruno (28 ottobre)
69. Rosalba Politi (14 Novembre)
70. Cinzia Carletti (14 Novembre)
71. Barbara Grandi (20 Novembre)
72. Chiara Corrado (22 novembre)
73. Anna Maria Lacramioara (Di Piazza 23 Ottobre)




FIGLICIDI (figli uccisi dal padre i ambito di femminicidio o violenza domestica)

1. Giuseppe Dorice (27 gennaio)
2. Mehmed Hrustic 2 anni (22 maggio)
3. Gloria Jacob Danho 2 anni (23 giugno)
4. Ginevra Narciso 16 mesi (15 luglio)
5. Iolanda Passariello 8 mesi (21 giugno)
6. Miriana Curcelli 11 anni (12 ottobre)
7. Valentina Curcelli 18 anni (12 ottobre)
8. Cinzia Carletti 34 anni (14 novembre)










giovedì 21 novembre 2019

25 Novembre 2019

Giornata per l'eliminazione della violenza di genere


Alle ore 18.00 del 25 Novembre presso la Feltrinelli di EUROMA2 (secondo piano) parlerò insieme a due bravissime professioniste, la professoressa Cinzia Giorgio e la giornalista Carla Cucchiarelli di libri e violenza alle donne.




I libri ci faranno da chiave emotiva come nei miei percorsi di "Libroterapia: parole lette emozioni raccontate", per parlare di donne e di violenza di genere. Tutto questo per aprire con il pubblico presente un dibattito che vada oltre ogni stereotipo.





lunedì 18 novembre 2019

GRUPPO IDG

INTERSEZIONI DI GENERE


All'interno del programma dell'Intersezioni di Genere organizzato all'Università di Perugia dalla Professoressa Pacilli ci sarà anche un mio intervento sul "Legame tra il potere e la violenza psicologica all'interno delle relazioni di fiducia".









Parlare di violenza non è mai semplice sopratutto se cerchiamo di comprendere la complessità dei  meccanismi psicologici che legano la vittima al suo abasur, normalizzati spesso dalla cultura e dal proprio modo di vivere impregnato da ego e narcisismo tipico di questo periodo storico.






Formare, educare gli studenti alla professione di aiuto in questo settore ci mette in gioco completamente anche nel toccare quelle parti violente che tutti noi abbiamo e possiamo scegliere se e come metterle in atto

domenica 17 novembre 2019

Nuovo ciclo di Libroterapia


Ieri è iniziato il nuovo ciclo di Libroterapia: parole lette emozioni raccontate che si svolgerà presso la Biblioteca Leonj di Todi.

E' stato bello rivedersi e ritrovarsi, fare spazio nel gruppo a persone nuove.

Un pensiero malinconico rivolto a chi non farà questo viaggio con noi perchè quando la vita divide lascia un vuoto che parla.


mercoledì 23 ottobre 2019

Quando chiediamo aiuto

Ogni dolore che noi proviamo ci scherma dalla vita quotidiana e per difenderci creeremo diverse strategie. Alcuni  persone si chiuderanno in casa, altri si nasconderanno dietro rituali, ci saranno coloro che si abbatteranno abbassando la testa e aspettando tempi migliori e quelli che avranno sintomatologie che lo allontaneranno dagli altri e da se' stessi. Solo quando tutto questo dolore diventerà insopportabile ognuno di noi chiederà aiuto per intraprendere un percorso di psicoterapia.


mercoledì 25 settembre 2019

Se dice di no, sicuramente NON è un si!

Il consenso



Negli ultimi anni si è capito che l’educazione al consenso è  fondamentale per contrastare la cultura dello stupro. Per portare avanti questa battaglia è stato anche necessario modificare il ruolo del consenso nella legislazione sui reati sessuali.

Ancor oggi in legislatura esistono i seguenti modelli.

Il modello consensuale puro dà rilevanza massima al consenso: significa che c’è un reato quando in qualsiasi tipo di relazione sessuale manca il consenso della persona offesa. 

Il modello consensuale limitato dà importanza non tanto al consenso, ma al dissenso: una necessaria manifestazione di dissenso della persona vittima.

Il modello vincolato, che è ancora il più diffuso, non attribuisce al consenso un ruolo centrale, ma reputa necessario per una punizione legislativa che le aggressioni sessuali, devono essere caratteristiche da violenza e minacce.

La sentenza di condanna avvenuta di quest'anno in Svizzera ha dato una legittimazione importante al consenso mettendo in luce come a volte la violenza è subdola, e si può presentare in modo ambiguo è può assumere dinamiche meno "forti" ma non per questo meno violente. Il caso riguarda un uomo che è stato condannato per stupro per essersi tolto il preservativo durante un rapporto sessuale con una donna conosciuta su Tinder. Questo è un fenomeno recente che prende il nome di stealthing e si sta diffondendo non solo tra i giovani.

Il consenso è fondamentale per qualsiasi rapporto ed è importante che  venga rispettato.  Non basta chiedere all'altro ma bisogna essere in grado di ascoltare senza interpretare e accettare che: No vuol dire NO, e basta.


Ecco un video che può aiutarci a comprendere

sabato 14 settembre 2019

Libroterapia

Settembre il mese dei nuovi inizi.

Settembre è sempre un mese importante, segna la fine dell'estate e l'inizio di un nuovo anno di progetti.

Quest'anno anche "libroterapia: parole lette, emozioni raccontate" ha i suoi buoni propositi. Saranno disponibili circa 50 libri in regalo. Che fai non vieni a prenderlo? Ricordati che sarà il libro che sceglierà te.




martedì 10 settembre 2019


Settembre mese di prevenzione al suicidio


Il suicidio non avviene mai  per un impulso ma durante i giorni  precedenti appaiono segnali di allarme.

I segnali più forti e rivelatori di un disturbo sono quelli verbali:
 "non posso andare avanti così", 
"Non m'importa più di niente"  
"sto pensando di farla finita". Certe espressioni vanno sempre prese sul serio è meglio peccare di troppa cura che di superficialità davanti a queste parole.



Altri  campanelli di allarme sono:
chiusura e depressione 
atteggiamenti pericolosi
ordinare nei propri affari e regalare i propri oggetti di valore e quelli affettivi
cambiamenti di comportamenti e abitudini
abusare di medicinali o alcool
aver subito una grave perdite affettiva o aver avuto un cambiamento nella vita.



Ci sono delle situazioni che possono portare a questo atto finale:

Avere subito abusi sessuali o fisici
Avere una storia familiare di suicidi e violenze
Avere subito la morte di un caro amico o di un familiare
Essere andati incontro a un divorzio o una separazione, o la fine di una relazione
Avere subito fallimenti scolastici, temere l'imcombere di un esame, essere stati bocciati ad un esame
Avere perso il proprio lavoro, o avere problemi sul lavoro
Avere problemi legali
Essere stati arrestati di recenti o stare per essere rilasciati




I comportamenti dell'individuo che decide di suicidarsi possono manifestarsi così:
Pianto continuo
Atti e manifestazioni violenti
Infrangere la legge
Impulsività
Auto-mutilazione
Scrivere sulla morte ed il suicidio
Precedenti comportamenti suicidi
Oscillazioni comportamentali
Cambiamenti comportamentali.

Cambiamenti fisici esterni che vengono rilevati da amici e familiari sono:

Perdita di energia
Disturbi del sonno - dormire troppo o troppo poco
Perdita dell'appetito
Improvvise perdite o aumenti di peso
Aumento di malattie minori
Cambiamento di interessi sessuali
Cambi repentini nell'apparenza
Perdita di interesse nell'apparenza




Pensieri ed Emozioni che la persona vive sono i seguenti:

Pensieri sul suicidio
Solitudine - perdita di supporto dalla famiglia e dagli amici
Rifiuto, sentimento di emarginazione
Profonda tristezza o senso di colpa
Incapacità di vedere oltre ad una prospettiva angusta
Sognare ad occhi aperti
Ansietà e stress
Senso di impotenza
Perdita di autostima

mercoledì 28 agosto 2019

 I segnali per riconoscere un narcisista




Dal punto di vista psicologico il narcisista patologico è innamorato dell'idea idealizzata che ha di sé che gli oscura quella reale fragile e poco strutturata.


Ecco qua i segnali per poter riconoscere una persona narcisista.

La comunicazione sarà un soliloquio, non darà la possibilità di conversare in modo paritario. I suoi racconti spesso non sono veritieri dal momento che il narcisista ha bisogno di descriversi all'altro in modo eccellente per dare la migliore immagine di sé.

Chiederà tutto di te, la tua storia, i tuoi desideri, i sogni, vorrà sapere della tua famiglia di origine, ...ma non ti dirà molto di lui. Ha bisogno di acquisire informazioni per poi usarle per umiliarti, criticarti e manipolarti. E' necessario per lui screditarti essendo l'unico modo per "sentire" il suo valore.

Cercherà in tutti i modi di farti sentire sbagliata, perfino insinuando che le emozioni che provi sono erronee. Non dovrai mai giustificarti. 

Le sue costanti richieste di controllo e i comportamenti svalutanti non devono essere da te visti come la normalità. Non rendere quotidiani gli insulti e i mutismi.

Il narcisista prende sempre i meriti mai le colpe. Attribuisce agli altri ciò che non va. Anche difronte alla realtà dei fatti farà in modo da far credere che c'è stato un malinteso.

E' una persona molto permalosa non può neanche immaginare che il mondo possa pensare che sia incapace di fare qualcosa.

Ama solo se stesso, le attenzioni che rivolge agli altri sono funzionali per uno scopo, non è sensibile empatico.

Critica e sminuisce tutti per accrescere la sua presenta superiorità. Non rispetta nessuno e niente al di fuori di sé e dei suoi oggetti.

Spesso compie opere e imprese grandiose per risultare visibile e farsi ammirare. Punta ad avere un riconoscimento e un trattamento esclusivo. 

Si percepisce come una personalità grandiosa: lui fa cose che gli altri non saprebbero fare.

Ricerca attenzione dagli altri attraverso emozioni negative colpevolizzando l'altro perché non gli placa il suo dolore.

Se agisce un cambiamento...ATTENZIONE...è solo momentaneo oppure lasciano il posto ad atteggiamenti ancora più dannosi per chi gli è accanto.



COME DIFENDERSI?

Sii ferma nelle tue posizioni, non alimentare la sua collera con risposte aggressive poiché potrebbe essere pericoloso. Lui desidera la competizione e sapere che ha più valore di te. Sarebbe pronto a tutto per ottenere la conferma dell'immagine idealizzata di sé.


martedì 25 giugno 2019

La violenza che ruba l'infanzia

In questi giorni estivi la cronaca riporta sconvolgenti episodi di figlicidio. Con questo termine tecnico-giornalistico si indica il più atroce atto che un essere umano può commettere: uccidere il proprio figlio o la propria figlia.

Nel 2019 si contano già 4 casi, l'ultimo è accaduto pochi giorni fa, quando la piccola Giulia, bambina di 2 anni, è stata uccisa dal padre violento, denunciato più volte alle forze dell'ordine dalla ex moglie. L'uomo in seguito all'episodio ha cercato di uccidersi.

Sicuramente dietro a queste tragedie si rileva un disagio forte nella sfera della genitorialità con pregressi vissuti di maltrattamento e trascuratezza, e anche dell'esistenza di ipotetici aggravanti di una violenza già esistente come l'abuso di alcool, droghe o miseria economica.

In definitiva, dietro all'uccisione del proprio figlio si muovono dinamiche  diverse, rinchiuse in un isolamento del vivere nella comunità sociale, che emergono solo all'apice dell'ultimo atto violento.

La genitorialità è una funzione mentale che riguarda la sfera affettiva legata alla capacitò di sostegno e cura, per questo in psicologia, davanti a questi atti, parliamo di "tragedia annunciata" poiché i segnali ci sono ma spesso non vengono visti e rilevati neanche dai professionisti.

Esiste una differenza di pensiero tra il padre e la madre assassini, infatti nella madre omicida si rileva un'angoscia che inerisce l'incapacità di sentirsi all'altezza presunta o reale del ruolo di mamma attribuita dagli altri e da sè stessa. La cura verso la sua prole è percepita come deficitaria, difettosa, nonostante gli sforzi profusi diventando un vero e proprio atto indelebile. Mentre nel padre il figlicidio è legato all'immaturità come alla mancanza di responsabilità dell'assunzione del ruolo genitoriale che spesso si rileva in contesti di maltrattamento intrafamiliare come nel caso della piccola Giulia.

Infatti, in situazioni di separazione dove esiste violenza intrafamiliare, il partner abusante aumenta gli agiti violenti anche verso i figli usandoli come arma di ricatto contro la compagna, minacciandola di portarglieli via e addirittura di ucciderli.

La richiesta di questi padri di stare con i propri bambini è molto spesso strumentale utile ad avere un controllo sulla ex compagna. Proprio per questo e alla luce dei fatti di questi giorni, è necessaria più che mai una formazione adeguata indirizzata  a tutti i soggetti che si occupano di violenza affinché siano effettivamente adottate le indicazioni della Convenzione di Istanbul.




(Le parole definiscono la realtà in cui viviamo attenzione a come usarle)

mercoledì 5 giugno 2019

I NEURONI SPECCHIO E I FATTORI CULTURALI


Giacomo Rizzolatti è considerato il massimo neuroscienziato italiano, vive e lavora a Parma. Nel 1992 ha scoperto l’importanza dei neuroni specchio spiegando scientificamente “che guardando si impara". 

Infatti, mentre vediamo qualcosa, elaboriamo un pensiero, memorizziamo un dato, compiamo un movimento e un certo circuito neuronale entra in funzione. Il neuroscenziato ha scoperto che, nelle aree attribuite ai movimenti, la stessa attività neuronale si verifica sia nella persona che compie un gesto, sia in chi lo guarda. Per questo nell'osservatore si parla di neuroni specchio. Dunque, a livello cerebrale, la stessa azione viene compiuta da chi la fa e da chi la guarda imparandola e capendo l’intenzionalità. Perciò i neuroni specchio non riproducono solo movimenti ma anche emozioni. Da ciò si deduce che esiste un legame intimo tra gli esseri umani. Siamo tutti legati agli altri. 

Alla luce di questa scoperta gli studiosi stanno rivalutando la legge dell’ereditabilità di Lamarck secondo cui il patrimonio culturale si trasmetterebbe anche per via epigenetica, creando cioè un imprinting nel cervello che può essere passato alle generazioni future. 

I neuroni specchio sono anche alla base dell’empatia: la capacità di entrare in relazione con gli altri, di comprenderli, di solidarizzare con le loro sofferenze e le loro gioie. Per comprendere meglio dobbiamo ricordarci che in ogni azione che viene compiuta c'è una intenzione che dobbiamo codificare. Sono proprio i neuroni specchio a farci capire ciò grazie all’intuizione e non ad un ragionamento cognitivo. ma non sempre e non tutti  riusciamo a sintonizzarci gli uni con gli altri, infatti Hitler era molto empatico con animali ma non con gli ebrei, si può essere generosi con gli ultimi ma solo di determinate nazionalità, essere un bravissimo uomo fuori casa è un mostro in famiglia. 

Tutto questo ha una spiegazione, esistono due tipi di criminalità: quella impulsiva causata dai lobi frontali meno sviluppati che non riescono a modulare e frenare gli impulsi violenti e l’altra causata da mancanza di empatia. L’altro non è uguale è diverso e viene perfino oggettualizzato. Chi agisce violenza non lo riconosce e ai suoi occhi perde le caratteristiche di essere umano. 

Intuito e cognizione, empatia e cultura, si influenzano a vicenda. Posso perciò bloccare attraverso un percorso razionale e culturale l’azione dei neuroni specchio. 

Questo spiega perché l’empatia si attiva maggiormente verso coloro che ci hanno insegnato a considerare simili a noi come ad esempio i familiari e viceversa possono venire inibiti nei confronti di chi viene considerato un diverso.










domenica 19 maggio 2019

BulliBox

Ho parlato per la prima volta della Bullibox come strumento di contrasto al bullismo nel 2017. Oggi è diventato un progetto importante grazie al presidente dell'associazione Libertas Margot Massimo Pici che ha appoggiato l'idea e con la capacità di Angela Rossi e Alessandro Proietti che hanno realizzato la scatola.

Si tratta di una cassetta postale che viene messa a disposizione degli studenti all'interno dell'Istituto scolastico, per segnalare con bigliettini anonimi eventuali casi di bullismo a scuola.

La Bullibox è stata istallata in posti strategici, dove lo studente segnalatore (vittima o spettatore dell'evento) potrà imbucare il proprio biglietto senza essere visto. La gestione della Bullibox (chiavi, controllo dei biglietti, elaborazione delle richieste e segnalazioni) è affidata ad un docente referente.

La Bullibox deve essere ben raggiungibile per il ragazza/o "segnalatore" e poco visibile per gli altri studenti.

Il Messaggero del 14 maggio 2019





La Nazione del 17 Maggio 2019

domenica 12 maggio 2019


Bullismo e Cyberbullismo

Grazie a Roberto Carlotti per aver organizzato questo momento di riflessione sul fenomeno del bullismo e cyberbullismo il giorno 20 Maggio 2019 ore 21.15, presso la palestra della Scuola Primaria "Leone Antolini" di Ponte Valleceppi Perugia, con l’associazione “Genitori per crescere” e l' “’Istituto Comprensivo Perugia 13”.
Sarà una grande occasione raccontare lo strumento Bullibox da me studiato e portato in Umbria, realizzato da Angela Rossi e Alessandro Proietti e regalato capillarmente nelle scuole da Roberto Carlotti e gli altri soci di Libertas Margot. 
Questo testimonia la validità del lavoro di equipe, dove ognuno fa la propria parte e in sinergia si ottiene un risultato efficace. 

In foto Maria Pia Serlupini (già Garante dell'Infanzia e Adolescenza Regione Umbria) Lucia Magionami Psicologa-Psicoterapeuta, Roberto Carlotti responsabile protezione personale dell' Associazione Libertas Margot, Martino Gasponi Polizia Postale.

Genitori 


In foto Massimo Pici presidente Associazione Libertas Margot, Maria Pia Serlupini (già Garante dell'Infanzia e Adolescenza Regione Umbria) Lucia Magionami Psicologa-Psicoterapeuta, Roberto Carlotti responsabile protezione personale dell' Associazione Libertas Margot, Emanuele Florindi avvocato e Martino Gasponi Polizia Postale.

martedì 7 maggio 2019

Hikikomori 




Venerdì 3 Maggio a Perugia ho partecipato ad un convegno: "Esili: Hikikimori e la scomparsa volontaria. La lezione di Pirandello”, promosso dalla rete di professionisti ‘Contaminatio’.

Da questo convegno mi porto via nei miei pensieri sicuramente la bellezza e l'arricchimento di lavorare insieme ad altri esperti. Contaminatio infatti, è una rete di professionisti che nasce dall'esigenza dell'Avv. Maria Grazia Lucchetti da sempre attenta ai temi sociali e ai vissuti dei ragazzi.

Per ogni relatore e relatrice mi sono appuntata varie parole, vari pensieri che poi con il passare dei giorni prendono nuove forme. Ma la frase che prende un maggior spazio nella mia mente è stata detta durante l'intervento delle dottoresse Miriam D'Alessandro (Mastra) e Lucia Micheli (coordinatrice) che lavorano in una comunità terapeutica per minori psichiatrici a Cagli:

"Comprendere la sofferenza ma condannare l'agito violento"  

Abbiamo ancora tanto da fare per far capire la necessità di lavorare insieme mettendo da parte un "io" gigante per un "noi" solidale e basato sul rispetto, non lasciando spazio alla normalizzare della violenza e alla paura di chi è diverso da noi.







In foto: Mirko Revoyera Attore, Simona Zoncheddu Preside del Liceo Statale Assunta Pieralli, Lucia Magionami Psicologa-Psicoterapeuta, Rappresentante Provincia, Francesco Gatti Avvocato, Filippo Teglia Avvocato.



In foto: Mirko Revoyera Attore, Simona Zoncheddu Preside del Liceo Statale Assunta Pieralli, Dramane Diego Waguè Assessore, Lucia Magionami Psicologa-Psicoterapeuta, Rappresentante Provincia, Francesco Gatti Avvocato, Filippo Teglia Avvocato.



In foto: Myriam D'Alessandro Mastra casa Orizzonti Blu della Comunità Acquaviva, Lucia Micheli Direttrice del Coordinamento (Cooperativa Sociale Utopia), Francesco Gatti Avvocato, Massimo Pici segretario generale e provinciale del SIULP.




In foto: Massimo Pici segretario generale e provinciale del SIULP, Francesco Gatti Avvocato, Filippo Teglia Avvocato.



In foto: Francesco Gatti Avvocato e Filippo Teglia Avvocato.





In foto: Mirko Revoyera attore e Massimo Pici segretario generale e provinciale del SIULP.






La Nazione domenica 5 Maggio 2019



Il Messaggero domenica 5 Maggio 2019