Ma dove stiamo andando?
Sono mesi che scrivo poco su questo spazio. Il tempo per condividere pensieri ed esperienze si è ridotto e gli hater mi infastidiscono. Tutti possono dire tutti e in quei tutti ci sono sempre persone che hanno molto tempo da impiegare su rabbia e polemiche non costruttive. Questa volta però non si può tacere.
La notizia di ciò che è avvenuto a Roma il 23 Gennaio al Convegno sull'Aborto alla Camera dei Deputati sponsorizzato dalla Lega fa tornare il paese indietro di anni e lotte.
Maria Alessandra Verone ricercatrice dell'Università Roma Tre ha dichiarato:
"l'aborto non è mai giusto e non è un diritto"
"l'aborto non è un diritto accettabile neppure in caso di stupro"
"l'aborto è un uso improprio della libertà e della responsabilità"
Frasi come quelli pronunciati dalla ricercatrice hanno cancellato decenni di battaglie civili, una legge e tante donne che prima della 194/78 facevano viaggi per abortire o addirittura abortivano in clandestinità mettendo in pericolo la propria vita.
Questo accade in Italia, mentre questa estate durante il mio viaggio a Maiorca al Es Bauluard Museu d'Art c'era una mostra che raccontava la rivoluzione delle donne. Il titolo di questa esposizione era una affermazione non scontata ma difficile da verbalizzare in un contesto maschilista "Non c'è rivoluzione senza rivoluzione sessuale". Alla fine delle sale espositive ogni visitatore poteva portare via con se un poster con scritto "Anche l'aborto è un atto d'amore".
L'Isola di Maiorca non è così distante da noi solo un paio di ore di volo, ma in questo momento sembra che sia lontana anni luce. Tutti noi non dobbiamo dimenticare e essere guardiani dei diritti che sono stati conquistati.
Se volete andare a visitare Es Baluard dove troverete opere di Gauguin, Picasso, Mirò consiglio di andarci di venerdì quando l'entrata è ad offerta minima di 0,10 centesimi. Il cambiamento passa dalla cultura.