25 NOVEMBRE
Giornata Mondiale contro la violenza alle donne
"NON E' COLPA MIA"
Palazzo Trinci-Sala Rossa Foligno
....Durante i colloqui con le donne vittime di violenza invece emerge un punto centrale, comune a tutte le vittime: l’incredulità e l’incapacità di riconoscere la violenza.
È durante il cambiamento di comportamento dell’uomo che la vittima inizia a costruire crescenti giustificazioni verso il partner credendosi in parte responsabile del malessere dell’uomo, in concorso con fattori esterni come le difficoltà lavorative, di relazione parentale, di “sfortuna”. Le donne riferiscono sempre di una comune apprensione e confessano con rammarico la loro inadeguatezza verso la condizione di tensione che il partner vive, origine certa dei suoi comportamenti di maltrattamento. Le donne si colpevolizzano pensando di non essere all’altezza della situazione, non sapendo offrire il soccorso necessario al partner per permettergli di reggere la sfida con i problemi che lo assediano. La donna, disposta culturalmente alla sottomissione, sprofonda così nel falso mito della soccorritrice, accogliente fino al sacrificio. L’uomo che agisce violenza trova così il terreno perfetto per impiantare le fondamenta del suo dominio e asseconda la donna, lungo i corsi e ricorsi del ciclo della violenza, favorendo il suo asservimento, con espressioni di rinforzo come: “Io non sono così”, “Sei tu che non mi capisci e mi fai arrabbiare”, “Non essere egoista, pensa a quanto devo subire”, “Non metterti anche tu contro di me”. Il frasario ruota intorno all’idea cardine dell’inadeguatezza della donna rispetto all'enormità dello sforzo compiuto dall’uomo per “mantenere l’unione, nonostante tutto”....
Non è colpa mia. Voci di Uomini che hanno ucciso le donne. di Lucia Magionami e Vanna Ugolini ed Morlacchi. (pag.231-232)
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