domenica 6 febbraio 2022



Il cambiamento culturale passa anche dalla tv. in questo Sanremo abbiamo sentito parole potenti di artisti molto amati.

Coraline dei Maneskin è una canzone che tratta l'adolescenza e della sua complessità che vive una bambina prima e una donna poi. In tutta la canzone c’è la voglia di agire al di là dei momenti bui che creano un senso di sfiducia. Neanche l’arrivo di un uomo con tutto l’amore che può dare non riuscirà a scalfire quel muro di dolore creato per proteggersi.
Una fiaba senza lieto fine, la principessa non viene salvata dal cavaliere ma si chiude in una inerzia che spaventa noi adulti che ma rischia di far presa nei giovani. Basta pensare che l’Italia è la prima nazione europea per numero di ragazzi che decidono di non studiare e di non cercare lavoro. Una reazione all’angoscia e alla mancanza di visione di nuove opportunità.


 Drusilla Foer da una grande lezione sulla comunicazione non violenta.
“Non voglio ammorbarvi a quest’ora con parole sulla fluidità, sull'integrazione, sulla diversità. Diversità non mi piace perché ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che proprio non mi convince. Quando la verbalizzo sento sempre di tradire qualcosa che penso o sento. Le parole sono come le amanti quando non si amano più vanno cambiate subito. Un termine in sostituzione potrebbe essere unicità, perché tutti noi siamo capaci di coglierla nell’altro e pensiamo di esserlo. Per niente, perché per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta, di cosa siamo fatti. Di cose belle: le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti. Ma talenti e convinzioni devono essere curati. Non è facile entrare in contatto con la propria unicità ma un modo lo avrei: si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi, nella purezza dell’aria, in un grande abbraccio innamorato e gridiamo: “che bellezza tutte queste cose sono io”. Sarà una ficata pazzesca e sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto io credo che sarà più probabile aprirsi e uscire da questo stato di conflitto che ci allontana. Sono una persona molto fortunata a essere qui ma vi chiederei un altro regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri.”

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