Chi è sospeso in queste storie è come se non vivesse nel presente ma travolto da un passato che condiziona il momento attuale. Ce ne parla la psicologa-psicoterapeuta Lucia Magionami
Sono molte le persone che si rivolgono a un terapeuta per
problemi relativi alla sfera dell'affettività e dell'amore ma sin dal
primo incontro evidenziano difficoltà enormi dal separarsi da un
pensiero intrusivo e costante che è la vera causa del loro dolore: la
persona amata che fugge.
Cominciare un percorso psico-terapeutico con questo tipo di premesse può
sembrare illogico e paradossale ma in realtà stiamo entrando in uno
scenario molto comune. Questo vissuto, delicato e ricorrente nell'essere
umano, è pieno di contraddizioni e prende il nome di "amore
impossibile".
Ci sono uomini e donne che, durante tutta la loro vita, si ritrovano in
storie d'amore dove, per una serie di circostanze, arrivano ad
annientarsi, a consumarsi fino a rovinarsi l'esistenza. Nella maggior
parte dei casi si tratta di donne attratte da storie così dette
"difficili" dove sembra che la sofferenza sia una componente così
importante della relazione che se per loro non esistesse non sarebbe
considerata una vera e propria storia d'amore. Questo pensiero
ricorrente viene ereditato da una cultura impostata su passioni
paradossalmente dolorose dove il pathos di cui sono intrisi molti film e
libri la fa da padrone.
Queste persone, vittime dell'amore impossibile, sono molto
accondiscendenti ai desideri degli altri per paura di non essere amati e
di essere rifiutati. Tali soggetti imparano già in giovane età a non
esprimere i veri bisogni affettivi, convincendosi così di poter
effettivamente far a meno del vero amore trincerandosi dietro false
relazioni. Sono solo loro che amano in un processo a senso unico dove il
partner viene accudito e assistito senza spesso ricevere niente in
cambio. In questa dimensione, tali persone non vivono il presente ma si
adagiano in uno spazio sospeso, in una continua attesa di qualcosa che
non avverrà mai.
Un esempio classico è dato da quelle relazioni dove una donna attende
per anni che il proprio amato lasci finalmente la moglie o che arrivi un
altro uomo che, come un principe azzurro, la porti via, allontanandola
da quel senso di infelicità e insoddisfazione. In questi casi la donna
dimostra una grande pazienza nell'attesa, e vive, per molta parte della
propria vita, in una sospensione temporale dove il presente è
schiacciato tra un passato di attese e un futuro che non si concretizza.
Questo stato emotivo in cui vivono moltissime persone è un luogo di
sospensione dove il qui ed ora non esiste nella sua eccezione positiva.
Chi è sospeso in queste storie è come se non vivesse nel presente ma è
completamente travolto da un passato che condiziona prepotentemente il
momento attuale. Spesso, durante la terapia, emerge che tali soggetti in
età infantile non sono stati amati ed hanno vissuto in qualche modo un
dolore per un abbandono. Frequentemente, infatti, coloro che in età
infantile o adolescenziale hanno provato una grande sofferenza, in età
adulta, possono sopportare un disagio di tale genere senza aver la
capacità di comprendere che questa nuova sofferenza non è necessaria,
non è vero amore e da essa si può esserne svincolati modificando in
positivo la propria esistenza.
Il più delle volte però gli individui rimangono affascinati proprio da
un partner che non ha una reale intenzione nella condivisione di un
progetto di vita insieme. La tenacia con la quale tollerano questo tipo
di frustrazione dimostra un legame intenso con un passato in cui
dinamiche disfunzionali dimostrano una particolarità già acquisita
all'interno della famiglia d'origine. Si tratta di una forte spinta
autodistruttiva che si legge come un comportamento di dipendenza al
punto che quando la persona amata si allontana e fugge, l'abbandonato
cerca di ricostruire quella relazione in tutti i modi fino ad
indirizzare tutte le sue energie nel suo obiettivo.
L'amore impossibile è un legame così potente che frequentemente il
soggetto tende ad idealizzare l'altro fino a costruire delle fantasie
sopra una realtà scomoda. Un rapporto piatto e noioso così
improvvisamente diventa una passione travolgente ma unilaterale dove
alla lettura della sofferenza viene data una connotazione di amore
irresistibile. In questi questo tipo di relazione la parola passione è
quindi associata all'impossibilità. Per i due amanti, le difficoltà di
incontro dovute alla distanza, al lavoro, ad altre circostanze di vita
fino ad arrivare al caso della presenza di una terza persona sembrano
rafforzare il rapporto mentre al contrario la tenerezza e l'intimità
sono vissute a tempo e non nella quotidianità. In questa prospettiva la
propria stima è strettamente vincolata all'altro del quale si sente il
bisogno fino al punto di credere che la propria esistenza sia
subordinata alla presenza dell'altro: Io esisto perché la persona amata è
accanto a me.
L'amore "impossibile" però sembra essere completamente privo di ogni
logica almeno a vedere cosa succede quando la persona amata viene
velocemente sostituita da un'altra. In molte circostanze infatti al
finire della relazione si innescano dei meccanismi di immediata
sostituzione del partner fino a ricreare dinamiche relazioni simili
improntate sugli stessi comportamenti. La nostra società, infatti,
basata sul dinamismo e sulla velocità riflette, anche nelle relazioni
affettive, una tendenza alla rapidità e alla fugacità a scapito della
consolidazione e durata del rapporto. Ci si innamora in brevissimo tempo
e spesso si preferisce vivere amori con una tendenza tipicamente
narcisistica dove le persone sono portate a cancellare e sostituire la
storia d'amore immediatamente con un'altra. Si affronta così, con grande
superficialità, la separazione mentre si assiste a distacchi rapidi,
senza dolore dove si evita di elaborare i sentimenti più profondi la
dinamica della storia e i propri comportamenti. Quanto detto sopra è un
terreno fertile per non provare più attrattiva verso la vita in comune
ma si preferisce convogliare le energie solo per se stessi costruendo
così un'esistenza egoistica e sempre povera di contenuti. Scenario
fecondo perché possa nascere l'amore "impossibile", insicura, quello che
porta con sé gelosie, vendette, sentimenti di vuoto e abbandono.
Questi tipi di relazioni possono essere descritte anche come relazioni
basata sul "mal d'amore" ossia un rapporto impari dove, all'interno
della coppia, uno dei due partner ha più potere dell'altro e usa su di
questo tecniche relazionali di potere e di controllo.
L'amore dipendente quindi si articola su dinamiche ossessive con la
tendenza a lasciare sempre minori spazi personali. Questo rapporto
parassitario è basato su continue richieste di assoluta devozione e di
rinuncia da parte dell'amato. Spesso caratterizzato dalla stagnazione e
dall'auto-assorbimento, ossia da una tendenza a ripiegarsi su se stesso,
questo tipo di rapporto, tende a non far vivere ai protagonisti
esperienze esterne per paura del cambiamento. Tale rapporto di per sé
necessita il mantenimento di alcuni punti fermi ossia il soffocamento di
qualsiasi desiderio o interesse personale in nome di un amore che
occupa il primo posto nella propria vita.
Entrambi i partner che vivono questa relazione hanno un'importante
responsabilità nella costruzione di questa storia d'amore. Tutti e due
anche se in modo diverso, sentono la necessità di essere appagati
dall'altro, hanno bisogno di soddisfare il loro lato narcisista.
Quando avviene la rottura di una relazione così asimmetrica si assiste a
un dolore che tocca livelli altissimi: la persona dipendente prova
disperazione e disorientamento in quanto ha vissuto per anni in funzione
all'altro senza sviluppare un adeguato senso del sé. All'inizio non
riuscirà a fare a meno dell'amato, avrà una reazione tipica delle crisi
di astinenza da droghe. A volte la ferita può tramutarsi in depressione,
insonnia, continui sbalzi di umore.
È importante accettare la realtà e per far questo è utile l'intervento
di un psicoterapeuta dove i racconti e le emozioni troveranno uno spazio
senza un giudizio e una adeguata lettura della realtà placherà quel
dolore inaccettabile e porterà a un miglioramento di se stessi.
Dott.ssa Lucia Magionami
Psicologa-Psicoterapeuta
Pubblicato su FRESCO di Web
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