giovedì 3 ottobre 2013

Tutto quello che non sapete sugli amori impossibili




Chi è sospeso in queste storie è come se non vivesse nel presente ma travolto da un passato che condiziona il momento attuale. Ce ne parla la psicologa-psicoterapeuta Lucia Magionami 

Sono molte le persone che si rivolgono a un terapeuta per problemi relativi alla sfera dell'affettività e dell'amore ma sin dal primo incontro evidenziano difficoltà enormi dal separarsi da un pensiero intrusivo e costante che è la vera causa del loro dolore: la persona amata che fugge. Cominciare un percorso psico-terapeutico con questo tipo di premesse può sembrare illogico e paradossale ma in realtà stiamo entrando in uno scenario molto comune. Questo vissuto, delicato e ricorrente nell'essere umano, è pieno di contraddizioni e prende il nome di "amore impossibile". Ci sono uomini e donne che, durante tutta la loro vita, si ritrovano in storie d'amore dove, per una serie di circostanze, arrivano ad annientarsi, a consumarsi fino a rovinarsi l'esistenza. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne attratte da storie così dette "difficili" dove sembra che la sofferenza sia una componente così importante della relazione che se per loro non esistesse non sarebbe considerata una vera e propria storia d'amore. Questo pensiero ricorrente viene ereditato da una cultura impostata su passioni paradossalmente dolorose dove il pathos di cui sono intrisi molti film e libri la fa da padrone. Queste persone, vittime dell'amore impossibile, sono molto accondiscendenti ai desideri degli altri per paura di non essere amati e di essere rifiutati. Tali soggetti imparano già in giovane età a non esprimere i veri bisogni affettivi, convincendosi così di poter effettivamente far a meno del vero amore trincerandosi dietro false relazioni. Sono solo loro che amano in un processo a senso unico dove il partner viene accudito e assistito senza spesso ricevere niente in cambio. In questa dimensione, tali persone non vivono il presente ma si adagiano in uno spazio sospeso, in una continua attesa di qualcosa che non avverrà mai. Un esempio classico è dato da quelle relazioni dove una donna attende per anni che il proprio amato lasci finalmente la moglie o che arrivi un altro uomo che, come un principe azzurro, la porti via, allontanandola da quel senso di infelicità e insoddisfazione. In questi casi la donna dimostra una grande pazienza nell'attesa, e vive, per molta parte della propria vita, in una sospensione temporale dove il presente è schiacciato tra un passato di attese e un futuro che non si concretizza. Questo stato emotivo in cui vivono moltissime persone è un luogo di sospensione dove il qui ed ora non esiste nella sua eccezione positiva. Chi è sospeso in queste storie è come se non vivesse nel presente ma è completamente travolto da un passato che condiziona prepotentemente il momento attuale. Spesso, durante la terapia, emerge che tali soggetti in età infantile non sono stati amati ed hanno vissuto in qualche modo un dolore per un abbandono. Frequentemente, infatti, coloro che in età infantile o adolescenziale hanno provato una grande sofferenza, in età adulta, possono sopportare un disagio di tale genere senza aver la capacità di comprendere che questa nuova sofferenza non è necessaria, non è vero amore e da essa si può esserne svincolati modificando in positivo la propria esistenza. Il più delle volte però gli individui rimangono affascinati proprio da un partner che non ha una reale intenzione nella condivisione di un progetto di vita insieme. La tenacia con la quale tollerano questo tipo di frustrazione dimostra un legame intenso con un passato in cui dinamiche disfunzionali dimostrano una particolarità già acquisita all'interno della famiglia d'origine. Si tratta di una forte spinta autodistruttiva che si legge come un comportamento di dipendenza al punto che quando la persona amata si allontana e fugge, l'abbandonato cerca di ricostruire quella relazione in tutti i modi fino ad indirizzare tutte le sue energie nel suo obiettivo. L'amore impossibile è un legame così potente che frequentemente il soggetto tende ad idealizzare l'altro fino a costruire delle fantasie sopra una realtà scomoda. Un rapporto piatto e noioso così improvvisamente diventa una passione travolgente ma unilaterale dove alla lettura della sofferenza viene data una connotazione di amore irresistibile. In questi questo tipo di relazione la parola passione è quindi associata all'impossibilità. Per i due amanti, le difficoltà di incontro dovute alla distanza, al lavoro, ad altre circostanze di vita fino ad arrivare al caso della presenza di una terza persona sembrano rafforzare il rapporto mentre al contrario la tenerezza e l'intimità sono vissute a tempo e non nella quotidianità. In questa prospettiva la propria stima è strettamente vincolata all'altro del quale si sente il bisogno fino al punto di credere che la propria esistenza sia subordinata alla presenza dell'altro: Io esisto perché la persona amata è accanto a me. L'amore "impossibile" però sembra essere completamente privo di ogni logica almeno a vedere cosa succede quando la persona amata viene velocemente sostituita da un'altra. In molte circostanze infatti al finire della relazione si innescano dei meccanismi di immediata sostituzione del partner fino a ricreare dinamiche relazioni simili improntate sugli stessi comportamenti. La nostra società, infatti, basata sul dinamismo e sulla velocità riflette, anche nelle relazioni affettive, una tendenza alla rapidità e alla fugacità a scapito della consolidazione e durata del rapporto. Ci si innamora in brevissimo tempo e spesso si preferisce vivere amori con una tendenza tipicamente narcisistica dove le persone sono portate a cancellare e sostituire la storia d'amore immediatamente con un'altra. Si affronta così, con grande superficialità, la separazione mentre si assiste a distacchi rapidi, senza dolore dove si evita di elaborare i sentimenti più profondi la dinamica della storia e i propri comportamenti. Quanto detto sopra è un terreno fertile per non provare più attrattiva verso la vita in comune ma si preferisce convogliare le energie solo per se stessi costruendo così un'esistenza egoistica e sempre povera di contenuti. Scenario fecondo perché possa nascere l'amore "impossibile", insicura, quello che porta con sé gelosie, vendette, sentimenti di vuoto e abbandono. Questi tipi di relazioni possono essere descritte anche come relazioni basata sul "mal d'amore" ossia un rapporto impari dove, all'interno della coppia, uno dei due partner ha più potere dell'altro e usa su di questo tecniche relazionali di potere e di controllo. L'amore dipendente quindi si articola su dinamiche ossessive con la tendenza a lasciare sempre minori spazi personali. Questo rapporto parassitario è basato su continue richieste di assoluta devozione e di rinuncia da parte dell'amato. Spesso caratterizzato dalla stagnazione e dall'auto-assorbimento, ossia da una tendenza a ripiegarsi su se stesso, questo tipo di rapporto, tende a non far vivere ai protagonisti esperienze esterne per paura del cambiamento. Tale rapporto di per sé necessita il mantenimento di alcuni punti fermi ossia il soffocamento di qualsiasi desiderio o interesse personale in nome di un amore che occupa il primo posto nella propria vita. Entrambi i partner che vivono questa relazione hanno un'importante responsabilità nella costruzione di questa storia d'amore. Tutti e due anche se in modo diverso, sentono la necessità di essere appagati dall'altro, hanno bisogno di soddisfare il loro lato narcisista. Quando avviene la rottura di una relazione così asimmetrica si assiste a un dolore che tocca livelli altissimi: la persona dipendente prova disperazione e disorientamento in quanto ha vissuto per anni in funzione all'altro senza sviluppare un adeguato senso del sé. All'inizio non riuscirà a fare a meno dell'amato, avrà una reazione tipica delle crisi di astinenza da droghe. A volte la ferita può tramutarsi in depressione, insonnia, continui sbalzi di umore. È importante accettare la realtà e per far questo è utile l'intervento di un psicoterapeuta dove i racconti e le emozioni troveranno uno spazio senza un giudizio e una adeguata lettura della realtà placherà quel dolore inaccettabile e porterà a un miglioramento di se stessi.

Dott.ssa Lucia Magionami 
Psicologa-Psicoterapeuta


Pubblicato su FRESCO di Web

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